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Formazione medica. Cisl Medici: “Pericoloso creare scorciatoie. Politica sia responsabile”


Il segretario del sindacato Biagio Papotto richiama l’attenzione sul fatto che “ccorre investire risorse e fare una seria programmazione cosa che ormai da 20 anni non vediamo nel nostro paese, e rimasta solo la nostra coscienza e il nostro “alto indice reputazionale” non svendiamo anche quello in nome di una semplificazione frutto di esclusive e miserrime esperienze personali e non di ricerca studio e rigore scientifico”.

08 FEB - “In questi giorni assistiamo sconcertati ad una ridda di accuse e polemiche tra politici, tecnici, cultori della materia, ed una serie di portavoce di qualcosa o qualcuno che esprime giudizi e propone ricette miracolistiche per salvare il sistema sanitario universale”. È quanto afferma Biagio Papotto, Segretario Generale Cisl Medici  che sottolinea: “Non vorremmo ripeterci, ma giova ricordare che la qualità del nostro sistema sanitario è tale grazie ad un gruppo di Medici, dirigenti sanitari frutto di un percorso di formazione rigoroso, certificato e qualificante, se in nostri camici bianchi fanno gola a tutto il mercato sanitario mondiale è proprio grazie alla alta e rigorosa preparazione offerta dal nostro sistema formativo”. 
 
“Riteniamo folle e pericoloso – prosegue - in nome della “sostenibilità” cercare scorciatoie o percorsi formativi non qualificanti o surrogati di specializzazione rilasciati da organi “commerciali” e non terzi, non possiamo accettare specialisti di serie A o specialisti di serie B o C. Siamo pronti a discutere su tutto ma non sulla “formazione a sconto”.
 
“Rigore, terzietà e alta qualità degli studi dei nostri medici e sanitari non è barattabile - continua Papotto - abdicare altre prerogative istituzionali alla moda del regionalismo e dell’emergenza perenne è una strada senza ritorno. Se vogliamo creare percorsi di formazione diversi universitari e ospedalieri certificati e valutati da un organo terzo siamo pronti a dare il nostro contributo, se si vuole assumere personale medico senza specializzazione occorre cambiare la legge a partire dal DL 502/92, ma qui occorre che la politica faccia la sua parte e scelga il da farsi.” 
 
“Occorre investire risorse e fare una seria programmazione cosa che ormai da 20 anni non vediamo nel nostro paese, e rimasta solo la nostra coscienza e il nostro “alto indice reputazionale” non svendiamo anche quello in nome di una semplificazione frutto di esclusive e miserrime esperienze personali e non di ricerca studio e rigore scientifico”m conclude Papotto.

08 febbraio 2019
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