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Distribuzione diretta, farmacia dei servizi, remunerazione e cronicità. Federfarma incontra la politica

di L.F.

Confronto ieri sera agli Stati generali della farmacia tra i vertici della Federazione dei titolari e molti esponenti politici. Molte le aperture su alcuni temi. Zingaretti (Pd): “Pronti a sperimentare farmacia dei servizi”. Coletto (Sott. Salute): “Farmacia sarà nel nuovo Patto per la Salute”. Mandelli: “Continuare battaglia per limitare ingresso capitali”. Sileri (M5S): “Pronto un ddl per risolvere problematica parafarmacie”. Lorenzin (Cp): “La distribuzione diretta grida vendetta”

01 MAR - Dal nodo della distribuzione diretta, passando per la manca attuazione della farmacia dei servizi, fino alla remunerazione dei professionisti e la gestione della cronicità, il tutto senza dimenticare il nodo irrisolto dei rapporti con le parafarmacie. Sono stati questi i temi del confronto di ieri sera nell’ambito degli Stati generali della farmacia, tra i vertici di Federfarma e i rappresentanti della politica italiana.
 
Ma andiamo con ordine, in apertura di serata ha portato i suoi saluti attraverso un messaggio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha evidenziato il suo “apprezzamento per il delicato ruolo svolto e per l’impegno professionale sempre profuso in favore dei cittadini nella capillare rete delle farmacie nel nostro territorio”.
 
Un messaggio è giunto anche dal Ministro della Salute, Giulia Grillo che ha espresso il suo “apprezzamento per l’iniziativa che sono certa rappresenterà un’occasione proficua per rimarcare il ruolo dei farmacisti nel Ssn e per la naturale predisposizione della farmacia ad essere vicina ai bisogni dei cittadini”.
 
Ad aprire poi la serie d’interventi è stata la presidente del Sunifar, Silvia Pagliacci che ha chiesto alla politica “attenzione nei confronti della farmacia rurale che presidia un territorio complicato ed è uno strumento di contrasto alle disuguaglianze nelle aree interne”. E in questo senso ha ribadito come vi sia la necessità di una “lungimiranza per intravedere l’opportunità che le rurali rivestono per il paese”.
 
Sul palco poi è salito il presidente di Federfarma Marco Cossolo che ha evidenziato in primis come “alcune politiche regionali hanno messo in discussione il ruolo centrale del servizio farmaceutico e hanno creato un danno a tutta la filiera”.
 
Cossolo si è poi soffermato su 4 grandi criticità che avvolgono la farmacia italiana.
 
“In questi anni – ha detto – abbiamo assistito ad una diminuzione del ruolo della farmacia nella dispensazione del farmaco. Sia chiaro, è legittimo il risparmio sulla convenzionata, lo Stato ne ha diritto, ma la distribuzione diretta non è la soluzione più conveniente”.
 
In particolare, le criticità riguardano innanzitutto l’incremento della spesa per acquisti diretti da parte delle Asl (+ 30% dal 2013 al 2017, comprende distribuzione diretta, ospedaliera, distribuzione per conto) e la parallela diminuzione delle confezioni erogate in regime di SSN (-3,8% dal 2014 al 2018), che insieme alla riduzione del prezzo medio dei farmaci, determinata dalla diffusione degli equivalenti, ha portato ad un costante calo della spesa farmaceutica (lorda -15,3% dal 2011 al 2017). La soluzione, per Federfarma, consiste nel ridurre la spesa diretta e contemporaneamente incrementare la distribuzione per conto (farmaci acquistati dalle Asl e distribuiti dalle farmacie) adottando nuovi modelli omogenei sul territorio nazionale.
 
Cossolo ha parlato anche di remunerazione il cui modello “va cambiato perché la diminuzione del prezzo del farmaco non può voler dire una diminuzione della professionalità del farmacista che oggi ha una remunerazione di 1,9 euro a dispensazione. La remunerazione della farmacia va sganciata dal prezzo del farmaco, valorizzando invece l’atto professionale della dispensazione e l’erogazione dei nuovi servizi, come ad esempio il monitoraggio dell’aderenza alla terapia dei malati cronici. Da un recente studio effettuato su cinque patologie croniche molto diffuse emerge che se l’aderenza alla terapia passasse dall’attuale 40% al 100% si risparmierebbero 3,5 miliardi di euro. Ovviamente raggiungere l’obiettivo del 100% è utopico, basterebbe il 60% per un risparmio considerevole”.
 
Altro tema caldo lanciato dal presidente di Federfarma quello della mancata attuazione della farmacia dei servizi: “La legge è stata approvata nel 2009, il finanziamento da più di un anno, il prossimo 21 marzo è finalmente stato convocato il tavolo ministeriale per stabilire i criteri di individuazione dei servizi. Non accelerare l’evoluzione della farmacia dei servizi è una occasione persa per i cittadini e uno spreco per il SSN”.
 
Ma la riforma è ancora una chimera per Cossolo: “Le Regioni hanno avuto soldi ma ancora non ci si è seduti al tavolo per individuare i servizi” che secondo i titolari di farmacia devono essere quelli: cognitivi, di assistenza che può favorire l’aderenza alla terapia, servizi front office, analisi di prima istanza, assistenza domiciliare.
 
Altra criticità poi il “mancato inserimento della farmacia nella gestione della cronicità. Nel piano di cronicità la farmacia c’è ma quando le regioni lo attuano farmacie viene dimenticata. Uno spreco per il SSN anche non coinvolgere strettamente le farmacie nella gestione della cronicità: i piani regionali ancora non danno concretezza al ruolo della farmacia”
 
Ed è per questo, ha concluso Cossolo che “abbiamo bisogno di un confronto urgente su questi temi per valorizzare il ruolo per mantenere sostenibile il Ssn”.
 
Una prima apertura a queste richieste è arrivata da Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e candidato alla guida del Partito democratico.
 
“Dopo essere usciti dal baratro del commissariamento ora abbiamo l’ambizione di costruire un modello regionale e vogliamo sperimentare tante scelte che ho ascoltato qui. La rete delle farmacie dovrà essere uno dei pilastri di un nuovo modello di garanzia per la salute. Innovare vuol dire lavorare sulla prossimità, e sull’assistenza territoriale. O si capisce che le farmacie sono dentro al Ssn o non ce la faremo mai. Mi offro come cavia per sperimentare. Assistenza alle cronicità, farmacia dei servizi, rafforzamento delle rurali sono pratiche da sposare e accelerare”
 
Altro intervento molto apprezzato dalla platea è stato quello di Luca Coletto, sottosegretario alla Salute della Lega che ha disegnato i prossimi impegni del Governo. “Col Dm 70 – ha detto - è stata rimessa a posto la governance ospedaliera, adesso è giunto al momento di occuparci del territorio e questo lo possiamo fare con il sostegno delle farmacie”.
 
“La farmacia – ha evidenziato - è un riferimento soprattutto nelle zone rurali e la inseriremo nel Patto per la Salute dove parleremo anche di un Dm 70 del territorio dove ci saranno le farmacie che dovranno lavorare con i medici di famiglia e i pediatri”.

Un riferimento poi da Coletto anche sulla remunerazione: “È corretto che ci sia la giusta remunerazione perché il farmacista è un professionista a tutti gli effetti che ha studiato e che dev’essere al fianco di Mmg e Pls e deve erogare dei servizi come parte integrante del Ssn”.
 
Coletto ha poi parlato anche di distribuzione. “In veneto abbiamo spinto sulla Dpc. Si può fare appropriatezza con la Dpc che è una spesa trasparente e controllata e che va incentivata per ottenere maggiore aderenza alle terapie”
 
Sul palco poi è salito Pierpaolo Sileri, presidente commissione Igiene e Sanità del Senato che ha illustrato un nuovo disegno di legge che promette di risolvere la problematica tra farmacie e parafarmacie
 
Tra gli ospiti anche l’ex Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha analizzato come sulla salute il nuovo Governo abbia dimostrato fino ad ora “una grande inconsapevolezza di ciò che è il ssn e di cosa ha dovuto affrontare in questi anni di crisi”.
 
Sulla farmacia ha poi ricordato come il “tema della distribuzione diretta grida vendetta” e come vi sia la necessità di “trovare meccanismi per la non proletarizzazione delle professioni”
 
Lorenzin ha anche toccato il tema dell’autonomia differenziata. “La parola non mi fa paura – ha evidenziato ma se ci sarà più autonomia io voglio in cambio delle clausole di supremazia e che lo stato abbia un reale potere di controllo e verifica” perché “non si può pensare che poi nelle regioni che si governano male poi le cose non funzionano”.
 
Una battuta infine anche sulla misura dell’ultima manovra sul fondo innovativi. “Incredibile che il fondo innovativi sia stato dato in gestione al Mef e alle Regioni”.
 
A prendere poi la parola anche Andrea Mandelli, deputato di Forza Italia e Presidente della Fofi.
 
“Innanzitutto desidero evidenziare quanto l’impegno sinergico di Fofi e Federfarma ha fatto fare dei progressi alla professione perché rispetto alla sensibilità di qualche anno fa direi che il risultato è straordinario. Veniamo da una stagione in cui parlare di farmacia voleva dire parlare di uno stretto numero di ricchi che avevano dei privilegi mentre oggi si è capito che questa è una professione di sacrificio, che viene svolta tutti i giorni e notti nelle città e nelle campagne assistendo e consigliando i cittadini”.
 
“Le priorità sono evidenti” ha sottolineato Mandelli che ha ricordato “come in commissione Bilancio nell’ultima legge di Bilancio siamo riusciti ad introdurre la tematica di limitare l’ingresso dei capitali nel nostro mondo. Che non è un problema di Mandelli e di Cossolo è un problema per i cittadini perché che 5 persone in questo momento possano avere la totalità delle farmacie io non lo voglio sentire”.
 
"Il problema - ha ricordato – è che la norma per una riduzione drastica dei capitali in farmacia fu approvata in commissione Bilancio (emendamento fu poi espunto in Aula dal presidente della Camera ndr.) e quindi se davvero questo è un pericolo mi auguro che nel disegno Sileri, spero di riuscire, con la mia forza politica che da sempre è vicina alle professioni, a far introdurre un ragionamento più serio su quella che è una grave stortura del mercato perché non posso accettare che 5 fondi abbiano completamente nelle mani il futuro della salute dei miei figli, è inaccettabile”.
 
Mandelli ha poi ricordato il tema della necessità di “trovare un equilibrio nel sistema delle farmacie perché ancora oggi ho firmato 5 circolari che annunciavano il fallimento di altrettante farmacie nell’ultima settimana. La sostenibilità è fondamentale, perché il combinato disposto tra capitali e difficoltà economica è esplosivo per la salute italiana”.
 
E in questo senso il presidente ha rimarcato “non può essere che il farmacista venga remunerato 1,90 euro per un atto di dispensazione di uno stupefacente, di notte, dando il consiglio giusto e controllando il dosaggio”.
 
Mandelli ha poi rimarcato come “la distribuzione diretta non ha senso quando per esempio si somministra una pomata per i funghi, che niente a che vedere con l’acuto, così facendo si vuole solo sistematicamente demolire una professione e su questo noi dobbiamo dire no”. Il presidente ha richiamato anche sulla necessità che nuovi farmaci entrino in farmacia: “Sono 20 anni che non ne abbiamo di nuovi”.
 
“La Farmacia dei servizi – ha concluso - non dev’essere una cenerentola dev’essere la capacità di implementare un servizio ai cittadini affidando a dei professionisti, seri, preparati, capillari sul territorio che sono in grado di dare risposte ai cittadini”.
 
 
L.F.

01 marzo 2019
© Riproduzione riservata

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