Assunzione medici stranieri. L’altolà dello Snami: “Prima gli italiani”
Il sindacato autonomo interviene sull’ipotesi di assunzione da parte di una asl trevigiana di 10 medici stranieri. “C’è il rischio concreto del riperpetuarsi in sanità del percorso che l’Italia vive per le attività produttive trasferite all’estero per aumentare i profitti. Sarebbe una sorta di delocalizzazione al contrario in cui per risparmiare si importano camici bianchi low cost”.
24 APR - Lo Snami interviene sull’ipotesi di assunzione da parte di una asl trevigiana di 10 medici stranieri, perchè la domanda di assistenza sanitaria è sempre molto più alta rispetto alla disponibilità di professionisti medici locali.
”Il gravissimo problema - sottolinea
Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami, è che la politica Italiana ha mal gestito nel recente passato il reale fabbisogno di Medici creando condizioni di lavoro tali da allontanare i migliori professionisti nazionali”.
“Purtroppo - continua
Domenico Salvago, vicepresidente nazionale Snami - c’è il rischio concreto del riperpetuarsi in sanità del percorso che l’Italia vive per le attività produttive trasferite all’estero per aumentare i profitti. Sarebbe una sorta di delocalizzazione al contrario in cui per risparmiare si importano camici bianchi low cost, che costano sicuramente meno e si accontentano di un salario basso, abituati al basso tenore di vita nei paesi dell’est”.
“Non si può cavalcare la deriva del sistema sanitario pubblico - conclude Angelo Testa - e occorre provvedere da subito a formare i Medici che occorrono, nella riflessione che diventa evidenza, che aver toccato il fondo del barile non è pura casualità, ma aver nel tempo definanziato il SSN e non aver formato i Medici, aveva il significato di voler arrivare ad importare Medici a basso costo dell’estero”.
24 aprile 2019
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