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Ex specializzandi, formazione Ecm e denunce. Castaldo (M5S): “Dalla UE spinta decisiva per soluzioni”


A fare il punto su tutto questo è stato Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento europeo, a confronto con Consulcesi. Sulla questione ex specializzandi: "Da  Bruxelles sprone esrcutivo per un accordo transattivo". Quanto alla formazione Ecm: "Incentivi e premi a chi è in regola con gli obblighi di legge". Infine, Castaldo sottolinea: "Troppi medici costretti a medicina difensiva, serve una task force per tutelarli".

30 APR - Premi e incentivi ai medici in regola con l’obbligo Ecm, accordo transattivo per gli ex specializzandi, una task force legale per tutelare gli operatori sanitari da troppo tempo nel mirino delle denunce. Argomenti chiave per la classe medica finiti al centro del dibattito politico europeo, con l’impegno di individuare soluzioni concrete. A fare il punto Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento europeo, a confronto con Consulcesi, il network legale internazionale e realtà di riferimento in Europa per oltre 100mila medici, partendo dalla vertenza degli ex specializzandi, a cui lo Stato italiano ha negato il corretto trattamento economico (previsto proprio dalle direttive UE) tra il 1978 ed il 2006.

"È fondamentale che il Parlamento europeo eserciti le giuste pressioni nei confronti del legislatore e dell’esecutivo italiano – ha spiegato Fabio Massimo Castaldo - affinché si dia finalmente piena applicazione a diritti che sono sanciti in modo inequivocabile da parte di direttive europee che sono da troppo tempo disapplicate. L’obiettivo ovviamente è restituire piena dignità e pieni diritti ai nostri camici bianchi che oggi ancora svolgono con grande senso del dovere la propria professione e rappresentano la spina dorsale del nostro Sistema Sanitario». Prende sempre più piede, quindi, l’ipotesi di un accordo transattivo, definito dal vicepresidente del Parlamento Ue «una buona soluzione, intelligente, che può finalmente chiudere questa annosa questione dando certezza del diritto e dando pieno godimento di quelli che, ribadisco, sono semplicemente diritti maturati in base alla normativa europea».

Diritti e doveri a confronto, in un dibattito che ha affrontato anche la questione dell’obbligo Ecm, perché la formazione "è fondamentale - ha sottolineato Fabio Massimo Castaldo -, non si può pensare che chi si è laureato 20-25 anni fa continui ad operare e ad agire seguendo le stesse tecniche con le quali si era formato al momento dei propri studi universitari. Per questo i medici devono essere aiutati e spinti dal sistema a fare la cosa giusta e un saggio sistema di premi e incentivi può rappresentare la soluzione per aprire finalmente uno spiraglio concreto che ci porti all’altezza dei migliori standard degli altri Paesi europei".

Tra i passaggi fondamentali, quello sull’imponente contenzioso medico-paziente, sollevato per primo proprio da Consulcesi attraverso statistiche che hanno fatto scalpore a livello mediatico e politico: oltre 300mila azioni legali pendenti in Italia contro medici e strutture sanitarie e 35mila nuove cause intraprese ogni anno, benché, secondo dati della Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari, il 95% dei procedimenti penali per lesioni personali si concluda con un proscioglimento.


"In troppi sono costretti a praticare la medicina difensiva – ha dichiarato Fabio Massimo Castaldo -, tanto dal punto di vista attivo quanto dal punto di vista passivo, proprio per non incorrere in eventuali cause legali, con i tempi di una giustizia che ben conosciamo. Serve un supporto concreto al personale sanitario – ha concluso il vicepresidente del Parlamento Ue, - partendo in primis dai medici e dai chirurghi, e da questo punto di vista penso anche a una task force legale che potrebbe dare loro certezza di non essere abbandonati da quello Stato che ogni giorno, quotidianamente, difendono in corsia".

30 aprile 2019
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