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Abusi sui minori. Fimp: “Favorire la prevenzione con corsi formativi per pediatri e insegnanti”


Per i pediatri, auditi in Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza, servono politiche di protezione, incentivi e sostegno alle famiglie. Nigri: “In Italia manca ancora una vera cultura su un fenomeno che presenta numeri preoccupanti e che risulta in crescita. Già a livello universitario vanno previsti degli interventi”

 

20 GIU - “La prevenzione degli abusi e delle violenze su bambini e adolescenti deve per forza passare dai professionisti che più di tutti interagiscono regolarmente con i minori. Quindi gli insegnanti e i pediatri di famiglia devono possedere una formazione specifica per saper affrontare questo delicato aspetto della salute dei giovanissimi”.
 
È quanto ha dichiarato oggi la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) durante un’audizione alla Commissione Parlamentare Bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle forme di violenza fra i minori e ai danni di bambini e adolescenti portata avanti da Montecitorio e Palazzo Madama.
 
“Quando l’abuso si verifica è già troppo tardi, possiamo medicare una ferita ma la cicatrice resterà per tutta la vita – ha sottolineato alla Commissione Luigi Nigri, Vice Presidente Fimp – In Italia manca ancora una vera cultura su un fenomeno che presenta numeri preoccupanti e che risulta in crescita. Bisogna avviare percorsi formativi già a livello universitario nei corsi di laurea per medici e insegnanti. La nostra Federazione è da diversi anni impegnata con varie attività su tutto il territorio nazionale. In particolare abbiamo creato una Rete Nazionale di pediatri sentinella che lavora per dare assistenza non solo ai giovanissimi ma anche agli stessi pediatri di libera scelta. Il progetto ha già dato i primi interessanti risultati e chiediamo alle istituzioni un aiuto per potenziarlo”.
 
L’indagine conoscitiva della Commissione vuole affrontare la questione della diffusione della violenza fra i minori con particolare attenzione alle insidie rappresentate dai nuovi media. “Non c’è dubbio che il web e i social rappresentano un potenziale pericolo per i più giovani – ha aggiunto Nigri – la pedo pornografia si sta infatti diffondendo anche grazie alle opportunità offerte dalla Rete. Si tratta però dei casi più eclatanti di abuso sui minori che vengono contrastati grazie al prezioso lavoro delle forze dell’ordine. Come rappresentati dei pediatri di famiglia siamo però altrettanto preoccupati dalle piccole violenze quotidiane che decine di migliaia di bambini e teenager devono affrontare nel nostro Paese. Queste si verificano soprattutto durante i divorzi più traumatici o nei conflitti familiari dove spesso i giovanissimi si trovano sottopressione o vittime delle ripicche degli adulti. È solo una delle conseguenze, per il benessere psico-fisico dei minori, della caduta dei valori che sta avvenendo nella nostra società. Servono quindi politiche di protezione, incentivi e sostegno alle famiglie. Anche in questo modo possiamo prevenire gli abusi nei confronti dei più giovani”.

20 giugno 2019
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