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Contratto medici. Cimo-Fesmed accusa: “Da Aran modifiche unilaterali alla preintesa”


Il sindacato per questa ragione in una lettera inviata oggi al Ministro per la pubblica Amministrazione, all’Aran e al Presidente del Comitato ha chiesto con “urgenza la riconvocazione del tavolo negoziale per una valutazione collegiale”.

29 OTT - In una lettera inviata oggi al Ministro per la pubblica Amministrazione Fabiana Dadone, all’ARAN e al Presidente del Comitato di Settore Sergio Venturi, la Federazione CIMO-FESMED ha “chiesto con urgenza la riconvocazione del tavolo negoziale per una valutazione collegiale di modifiche che l’ARAN ha unilateralmente predisposto alla preintesa sul contratto dei medici sottoscritta da alcune organizzazioni sindacali il 24 luglio scorso”.
 
Alcune modifiche, secondo la Federazione sindacale, sono state infatti inserite come un semplice errata corrige quando invece “investono questioni che hanno rilevanza assoluta, e sulle quali non è proprio immaginabile che il testo sia modificato, rispetto a quello del 24 luglio scorso, senza una approfondita analisi ed un serio confronto con tutte le organizzazioni sindacali secondo i principi della correttezza e della buona fede che devono informare il sistema delle relazioni sindacali”.
 
Si tratta, ad esempio, della riduzione della retribuzione di posizione dei dirigenti a rapporto di lavoro non esclusivo, “disposizione tra l’altro oggettivamente iniqua e illegittima perché contraria alla natura intrinseca della retribuzione di posizione, che remunera l’impegno richiesto per realizzare gli obiettivi dell’incarico dirigenziale conferito, impegno che per esplicita previsione di legge prescinde dall’esclusività o meno del rapporto di lavoro (articolo 15-sexies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502)”. E sono “molte altre le correzioni apportate in queste ore dall’Aran che non possono essere imposte unilateralmente, se non in dispregio di elementari diritti della controparte sindacale” sottolinea CIMO-FESMED nella lettera alle istituzioni firmata da Guido Quici.
 
La Federazione ritiene dunque “inaccettabile, per una questione prima di tutto di metodo ancor prima che di merito, considerare come errata corrige tali modifiche unilaterali e ribadisce che l’unica sede per esaminarle nel merito debba essere un confronto approfondito in quel tavolo negoziale di cui si chiede con questa nota l’immediata riconvocazione”.
 
Inoltre, CIMO-FESMED chiederà “il supporto delle associazioni nazionali per i disabili per ottenere la modifica dell’articolo della preintesa che ha cancellato le tutele per i medici portatori di handicap e le ha invece mantenute solo per coloro che, insieme alla disabilità, abbiano anche la condizione di tossicodipendente o alcolista. Una correzione che la Federazione considera moralmente e giuridicamente necessaria per il ripristino dell’equità e che dimostra l’esigenza di un’azione di vigilanza serrata e costante del sindacato sul nuovo contratto”.

29 ottobre 2019
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