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Manovra. Nursing Up a fianco delle Regioni nella richiesta di più risorse per il personale


“Per noi del sindacato degli infermieri si tratta di stanziamenti in più - sottolinea il presidente del sindacato degli infermieri De Palma - che chiediamo sin da ora siano destinati anche a riconoscere le legittime aspettative degli operatori sanitari”

12 NOV - “Bene hanno fatto le Regioni a chiedere più risorse per il piano assunzioni del personale sanitario. Le risorse richieste dagli Enti non dovrebbero essere semplicemente rese disponibili, ma venire destinate anche ai contratti, vincolandole al riconoscimento di quelle professioni che da 10 anni sono state penalizzate dalle dinamiche contrattuali. Si parla delle professioni sanitarie e delle professioni sociali che ancora non ottengono il dovuto riconoscimento economico e retributivo in relazione alle elevate responsabilità che esprimono. Quindi noi diciamo: soldi sì, perché utlizzati anche per integrare le risorse destinate al rinnovo del Ccnl della sanità, di cui peraltro non abbiamo ancora contezza precisa. Soldi che sarebbero stati previsti nel Documento di programmazione economico-finanziaria ai fini del rinnovo dei contratti pubblici ”.
 
Così il presidente Nursing Up Antonio De Palma commenta le richieste avanzate dalle Regioni in audizione ieri presso le commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato per gli Enti locali sulla Manovra.
 
“Per noi del sindacato degli infermieri si tratta di stanziamenti in più - ribadisce De Palma - che chiediamo sin da ora siano destinati anche a riconoscere le legittime aspettative degli operatori sanitari. L’integrazione richiesta dagli Enti locali è importante perché se utilizzata nel senso auspicato potrebbe contribuire alla realizzazione di un piano assunzioni in grado di compensare realmente al 100% il turnover. Anche perché, in un settore tanto delicato come la sanità, non è più accettabile questo stillicidio in termini di mancati concorsi e mancate assunzioni di personale che si protraggono almeno da 10-15 anni con tutte le conseguenze del caso, in termini di efficienza ed efficacia, nonché di relative ricadute sul cosiddetto universalismo del Ssn”.
 
“A questo punto occorre non solo una compensazione del turnover - conclude il presidente Nursing Up - ma anche la reintegrazione delle risorse umane che nel frattempo sono state perse e non sono state compensate. E noi infermieri, che siamo scesi di ben 10mila unità da 270mila a 260mila professionisti sanitari in forze al Ssn, lo sappiamo bene che nelle Aziende sanitarie le piante organiche sono diventate ormai un elemento aleatorio”.
 

12 novembre 2019
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