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Specializzandi assunti a tempo determinato. Fp Cgil Medici: “Bene proposta Regioni, è buona notizia”


"Una proposta efficace e concreta, articolata in 5 punti, che consente di applicare la norma in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. È in linea con le proposte che la Fp Cgil  ha sostenuto con forza negli ultimi mesi sul tema della grave carenza di medici specialisti nelle Aziende del Ssn". Così  Andrea Filippi e Paolo Nuccio della segreteria nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn.

21 FEB - "Accogliamo con favore la proposta delle Regioni che, in applicazione delle norme già contenute nel Patto per la salute, permette alle Aziende di assumere gli specializzandi al terzo anno di specializzazione". Ad affermarlo sono Andrea Filippi e Paolo Nuccio della segreteria nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, nel sottolineare si tratti di "una proposta efficace e concreta, articolata in 5 punti, che consente di applicare la norma in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale".
 
"È in linea con le proposte che la Fp Cgil - proseguono i dirigenti sindacali - ha sostenuto con forza negli ultimi mesi sul tema della grave carenza di medici specialisti nelle Aziende del Ssn, in particolare negli aspetti che prevedono il riconoscimento da parte delle Università delle attività formative e pratiche svolte nelle Aziende Sanitarie Locali. Queste ultime, a loro volta, potranno assumere gli specializzandi con contratto di lavoro subordinato a tempo parziale, così come è fondamentale che venga finalmente sciolto il nodo sulle retribuzioni, da noi sempre evidenziato, per il quale viene previsto un trattamento economico per il medico specializzando che deve ricalcare tutte le voci retributive previste dal Ccnl della Dirigenza Medica e Sanitaria del Ssn".  
 
Auspichiamo, continuano Filippi e Nuccio, "che il periodo di validità di questa proposta vada oltre la data del 31 dicembre del 2021 e che possa rappresentare un cambio di paradigma nella formazione professionale dei giovani medici, svincolata dalle logiche autoreferenziali delle Università troppo distanti dai bisogni assistenziali della cittadinanza. Le attuali carenze di organico dei medici all'interno del Ssn non si superano certo ricorrendo ai contratti libero professionali per non specialisti o peggio ai medici dell'Esercito o allungando l'eta' pensionabile, ma al contrario lavorando ad un nuovo modello di formazione e reclutamento del personale medico strettamente legato al modello di Servizio sanitario pubblico e universalistico", concludono.

21 febbraio 2020
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