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Coronavirus. Ostetriche chiedono “pari trattamento” con gli operatori per il bonus baby sitter 


La Fnopo richiama “l’inderogabile necessità di prevedere espressamente un intervento in sede di conversione del DL 18/2020 “Cura Italia”, o di altro provvedimento legislativo, con carattere retroattivo così da non escludere la Categoria dalle misure previste nel periodo tra l'emanazione del decreto e la sua conversione in legge”.

26 MAR - “La Federazione, volendo tutelare il riconoscimento di pari diritti delle ostetriche con le altre professioni sanitarie, richiama l’inderogabile necessità di prevedere espressamente un intervento in sede di conversione del DL 18/2020 “Cura Italia”, o di altro provvedimento legislativo, con carattere retroattivo così da non escludere la Categoria dalle misure previste nel periodo tra l'emanazione del decreto e la sua conversione in  legge”, affermano le componenti del Comitato centrale della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (FNOPO).
 
“Di fronte al perdurare dell’emergenza sanitaria – ricordano i vertici FNOPO – è indispensabile rivedere e risanare, infatti, l’ingiusta disparità di trattamento che attualmente è contenuta nell’art. 25, comma 3 del predetto decreto legge, nel quale manca del tutto il riferimento alla categoria ostetrica tra il novero degli altri professionisti sanitari citati”.   
 
L'articolo in questione, lo ricordiamo, prevede un  bonus per l'acquisto di servizi di baby-sitting per l'assistenza e la sorveglianza dei figli minori fino a 12 anni di età nel limite massimo complessivo di 1000 euro per medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica e  operatori sociosanitari, ma non per le ostetriche.
 
“Come se - sottolineano le rappresentanti nazionali della categoria ostetrica -, le ostetriche non fossero presenti sul campo e, al pari di tutti gli altri professionisti, sottoposte agli stessi enormi sacrifici, a rischio della propria salute e quella delle loro famiglie e non stessero garantendo l’appropriatezza e la continuità delle cure alle donne durante la gravidanza, il parto, il puerperio anche se positive al Coronavirus”. 
 
“Le ostetriche continuano, come sempre, a svolgere con professionalità il proprio lavoro, ma affinché tutto vada davvero bene ognuno deve fare la sua parte e riconoscere con i fatti l’importanza di tutte le professionalità operanti nella sanità. Per tale motivo si chiede maggior attenzione, in fase di conversione del Dl 18/2020, a tutti i professionisti sanitari, compresa la professione ostetrica che con la donna e per la donna continua a operare nonostante l’assenza di dpi. Le ostetriche, infatti, anche in questa fase di grande emergenza non fanno mancare il loro supporto alle donne in gravidanza attraverso strumenti alternativi per i corsi di accompagnamento alla nascita, ad esempio videoregistrazioni condivise in gruppi di confronto virtuali ma validi per la presenza del professionista”, concludono i vertici Fnopo. 

26 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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