La guerra dei prezzi sulle mascherine. Fofi: “Ora basta con discussioni e polemiche quotidiane con cittadini e autorità preposte ai controlli. Protezione civile le acquisti per tutti stabilendo prezzo e margine per la farmacia”
"Non è più sopportabile, il carico di discussioni con i cittadini, e di controlli delle autorità preposte, per un aspetto, quello delle caratteristiche, del prezzo e della disponibilità delle mascherine, che i farmacisti e le farmacie non possono risolvere con i propri mezzi. Torniamo quindi a chiedere che vi sia un intervento risolutivo su questa materia, in assenza del quale sarà sempre più difficile garantire la disponibilità nelle farmacie di questi presidi". Così in una nota la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani.
22 APR - "Fin dall’inizio della pandemia, la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani ha denunciato la grave criticità dell’approvvigionamento e della distribuzione delle mascherine. Una situazione determinata dalla forte tensione sul mercato, causata dall’aumento improvviso della richiesta, con il conseguente aumento dei prezzi praticati da produttori e distributori, dai blocchi nelle dogane di questi materiali, stabiliti da diversi paesi, e da altri fattori ancora. Ciò ha comportato l’impossibilità per la rete delle farmacie di garantire la disponibilità delle mascherine nella quantità necessaria e a prezzi almeno paragonabili a quelli praticati prima dell’emergenza". A spiegarlo in una nota è la stessa Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani.
"La situazione non è migliorata significativamente e, anzi, è destinata ad aggravarsi con l’estensione dell’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e nei luoghi pubblici e con la possibile ripresa, a breve, di molte attività economiche e della mobilità dei cittadini. Per ovviare a queste criticità, la Fofi chiede a Presidente del Consiglio, Ministro della Salute, Capo del Dipartimento della Protezione civile e Commissario Straordinario per l’emergenza che si metta mano a una soluzione radicale. Si propone infatti che sia la Protezione Civile ad acquisire sul mercato i dispositivi e a cederli a un prezzo prestabilito alle cooperative dei farmacisti per la distribuzione, stabilendo altresì quale ricarico debba essere applicato dalla farmacia".
"Solo la Protezione Civile, in questo momento, ha una forza contrattuale adeguata a contrattare caratteristiche, prezzi e condizioni di fornitura in un mercato letteralmente impazzito - spiega la Fofi -. Nelle farmacie di comunità i professionisti operano da settimane in condizioni critiche, facendosi carico delle innovazioni introdotte nelle procedure di prescrizione e dispensazione, assolvendo le necessità imposte dall’emergenza e quelle della normale assistenza farmaceutica – che non è certo venuta meno – con impegno e abnegazione, e stanno pagando un pesante tributo: sono 11 i farmacisti morti per la Covid-19 contratta in servizio e sono circa 1.000 i contagiati".
"Non è più sopportabile, quindi, il carico di discussioni con i cittadini, e di controlli delle autorità preposte, per un aspetto, quello delle caratteristiche, del prezzo e della disponibilità delle mascherine, che i farmacisti e le farmacie non possono risolvere con i propri mezzi. La Fofi torna quindi a chiedere che vi sia un intervento risolutivo su questa materia, in assenza del quale sarà sempre più difficile, se non impossibile, garantire la disponibilità nelle farmacie di questi presidi", conclude la nota.
Che, tradotto, potrebbe anche voler dire che a breve i farmacisti potrebbero decidere di rinunciare del tutto alla vendita di questi presidi.
22 aprile 2020
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