Infermieri. Pizza (Omceo Bologna): “Finalmente si fa chiarezza su profili e competenze”
Il presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna, che circa un anno fa aveva presentato un esposto contro le Regioni Emilia Romagna e Toscana per avere attribuito nuove funzioni agli infermieri, oggi plaude al documento del tavolo ministero-regioni sulla ridefinizione del profilo infermieristico.
18 APR - “Il nostro timore era che gli infermieri fossero istigati a compiere atti medici senza avere il profilo professionale adeguato. Questo, infatti, avrebbe dato vita a un abusivismo professionale all’interno del quale, però, la responsabilità dell’atto medico compiuto dall’infermiere sarebbe ricaduta sul medico. Ed era inaccettabile”. Per questo il presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna, Giancarlo Pizza, nel novembre 2010, fa aveva presentato alla Procura della Repubblica un esposto contro le Regioni Emilia Romagna e Toscana che, con alcuni protocolli di organizzazione delle attività del personale sanitario, aveva attribuito nuove funzioni agli infermieri. E per lo stesso motivo Pizza plaude oggi al documento del tavolo ministero-regioni sulla ridefinizione del profilo infermieristico: “Finalmente si sta facendo chiarezza sugli ambiti di competenza professionale. Era ora che si iniziasse una discussione seria e concreta su questo tema”.
“Quello che chiedevano con quell’esposto – spiega Pizza a
Quotidiano Sanità – era il rispetto della legge, e quindi che ogni profilo professionale compisse le mansioni che gli erano state attribuite per legge. E se una legge dello Stato ora stabilisce che gli infermieri possono compiere determinati atti medici mettendo mano al percorso formativo-universitario, noi non abbiamo più niente da ridire”. Per Pizza si tratta di “legge e di rispetto della legge. Profili e rispetto dei profili. Responsabilità ed oneri ed onori di queste responsabilità”.
Certo, anche per Pizza “occorrerà capire quali saranno le nuove competenze che potranno essere assegnate agli infermieri in funzione del percorso formativo-universitario che viene proposto e se queste andranno a confliggere o a sovrapporsi con quelle dei medici. Se si tratterà di rinunciare a fare prelievi, flebo e cateterismi, non credo che si porrà alcun problema, perché i medici hanno molto altro da fare e che non è demandabile”.
Per il presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna, infatti, si è fatto il tempo di “un’evoluzione culturale e comportamentale che permetta di raggiungere un accordo professionale. E sono certo che medici e infermieri, che collaborano da sempre, possano tranquillamente trovarlo”. Ma se parliamo di diagnosi, terapia e prognosi, “allora – precisa Pizza - l’unico corso di studi per avere queste competenze è e resta quello in Medicina”.
18 aprile 2012
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