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Coronavirus. Grasselli (Fvm): “Con riaperture possibili nuovi casi. Ecco cosa fare per contenerli”


In primo luogo una robusta riorganizzazione delle strutture sanitarie della prevenzione per identificare e isolare i focolai per contenere il contagio. In secondo luogo: il coordinamento, la protezione e la riorganizzazione dei medici di medicina generale. È urgente e indispensabile un piano per fare e ripetere tamponi a rotazione a tutto il personale sanitario e a tutti i sospetti infetti. E occorre una forte azione di epidemiosorveglianza su chi haripreso a lavorare". Così il presidente della Federazione in una lettera aperta.

28 MAG - "Gli italiani devono avere ben chiaro che 'riaprire tutto' significa avere quasi automaticamente un certo numero di nuovi malati e di decessi. All’inizio di giugno o più avanti è prevedibile una ricaduta. Dovremo gestirla, con la capacità di adattare la risposta, soprattutto isolando subito le persone contagiate. Per poterlo fare occorre ciò che sin qui è mancato in gran parte del Paese". 
 
Così il presidente della Federazione Veterinari e Medici, Aldo Grasselli, in una lettera aperta fa il punto sulla Fase 2 a seguito delle riaperture.
 
"In primo luogo una robusta riorganizzazione delle strutture sanitarie della prevenzione per identificare e isolare i focolai per contenere il contagio. In secondo luogo: il coordinamento, la protezione e la riorganizzazione dei medici di medicina generale. I medici di famiglia sono il primo baluardo contro il virus e devono essere in grado di curare in sicurezza a casa la maggior parte dei loro pazienti Covid-19, prendendo in carico l’intero nucleo familiare isolato che deve essere dotato anch’esso di mascherine FFP2-3 e DPI", scrive Grasselli.

"Il medico di medicina generale sarà il primo a doversi nuovamente confrontare col dubbio Covid/Non Covid e deve essere messo in condizione di operare diversamente dalla routine. Senza una rete di appoggio i MMG si troveranno allo sbaraglio a loro stesso rischio. Servono invece DPI in quantità e qualità adeguata, unità mobili che affianchino medici, infermieri, ossigeno e diagnostica rapida. È urgente e indispensabile un piano per fare e ripetere tamponi a rotazione a tutto il personale sanitario e a tutti i sospetti infetti. Sulla base dei medesimi criteri di sorveglianza e isolamento è indispensabile preparare le RSA per un eventuale recrudescenza dei contagi".

"E occorre - prosegue - una forte azione di epidemiosorveglianza di tutti i soggetti che hanno ripreso a lavorare con una linea univoca sui test rapidi di screening. Senza queste essenziali misure e una piena reattività della catena di comando Stato-Regioni si rischierà nuovamente il caos e la vita di molte persone".
 
Leggi la lettera integrale

28 maggio 2020
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