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Appalti. Sanzioni per le schede Simog non compilate. L’Anac viene incontro ai Rup


Sollecitata dalla Fedirets a trovare una soluzione contro le sanzioni ai Responsabili dei procedimenti per la mancata consegna delle schede Simog tra febbraio e marzo, l’Anac fa sapere che “in considerazione della generale situazione che vede tutta la Pa protesa alla risoluzione dell’emergenza sanitaria”, per chiudere i procedimenti sanzionatori verrà “considerato favorevolmente il completamento delle schede Simog”. La Fedirets ringrazia ma osserva: “Si faccia una riflessione sugli obblighi che incombono sui Rup”. LA RISPOSTA DELL’ANAC

17 NOV - Lieto fine per la vicenda che aveva visto, ad ottobre, recapitare ai Rup (responsabile unico del procedimento) sanzioni a tappeto per migliaia di procedure a causa al mancato completamento di mere e formali imputazioni di dati nelle schede informative Simog.

La Fedirets, Federazione dei Dirigenti e Direttivi Enti territoriali e sanità, aveva lanciato un appello all’Anac per chiedere un “una moratoria generalizzata o una remissione in termini, per spostare gli adempimenti formali di compilazione delle schede SIMOG alla fine della pandemia o quanto meno all’estate del 2021”.

La risposta dell’Anac è arrivata a fa sapere che “in considerazione della generale situazione che vede tutta la Pa protesta alla risoluzione dell’emergenza sanitaria”, per chiudere i procedimenti sanzionatori avviati verrà “considerato favorevolmente il completamento delle schede Simog”.

Soddisfazione da parte della Federits, che ringrazia l’Anac per “la sensibilità dimostrata”, ma osserva anche come “al di là dell’episodio specifico -  risolto positivamente - non si può tuttavia non fare una riflessione più approfondita con riguardo agli obblighi informativi ANAC che incombono sui RUP, in particolare se sommati a quelli previsti dagli osservatori regionali”.

“Rispetto al primo aspetto - spiega il segretario gnerale della Federazione, Elisa Petrone - dovrebbe, ad avviso della scrivente O.S., essere consentito ai RUP di delegare formalmente ai propri collaboratori l’inserimento dei dati. Ciò eviterebbe il sovraccarico per i RUP di un’attività che è sostanzialmente di data entry. L’attuale normativa pone invece quest’attività come responsabilità del solo RUP che, quando titolare di molteplici procedure (come spesso avviene) è nella materiale impossibilità - dati i carichi di lavoro -  di adempiere correttamente e celermente. Del resto quanto richiesto sarebbe in linea con il dettato normativo che prevede la figura degli assistenti al Rup per specifiche funzioni”.

Con riferimento al secondo aspetto, per Petrone “dovrebbe essere previsto il solo obbligo di inserimento dei dati sul sistema SIMOG, dal quale gli osservatori regionali possano a loro volta attingere. Così non è invece sicuramente per la Regione Lazio, il cui sistema SITARL non è in grado di autoalimentarsi con i dati che i RUP inseriscono nelle schede SIMOG. Ciò costringe i RUP a duplicare il lavoro con inevitabili – ed inutili – ritardi non disgiunti dal rischio di una non perfetta coincidenza dei dati nelle due distinte procedure”.

17 novembre 2020
© Riproduzione riservata

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