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Covid. Fnopo: “Indispensabile proteggere le professioniste sanitarie e dare esempio alle donne sull’importanza del vaccino”


La Federazione Nazionale Ostetriche spiega come, per le donne in gravidanza e allattamento, la  valutazione se procedere o meno alla vaccinazione, così come stabiliscono le indicazioni dell’Iss, deve essere fatta caso per caso, sulla base di comorbilità e di eventuali patologie pregresse che potrebbero aggravare i sintomi della malattia, qualora si contragga il virus".

11 GEN - "Vaccinarsi contro il Covid-19 in gravidanza e durante l’allattamento non solo non presenta controindicazioni, come affermato anche da Ema e Aifa, ma dovrebbe essere tenuto in massima considerazione per le professioniste sanitarie che si trovano in una delle due condizioni citate. La vaccinazione Covid-19 mRNA protegge le lavoratrici da un possibile contagio del virus in prima persona, mette in sicurezza le donne che vengono assistite dalle ostetriche vaccinate e rappresenta un importante esempio di fiducia e quindi proattivo per le donne in gravidanza o in allattamento alle quali viene proposte di vaccinarsi", affermano le componenti del Comitato centrale della Federazione Nazionale Ostetriche.

"La Fnopo ha sottoscritto e condiviso, unitamente ad altre Federazioni, il documento pubblicato dall’Iss contenente le 'Indicazioni ad interim su Vaccinazione contro il Covid-19 in gravidanza e allattamento' il cui obiettivo è sostenere sia i professionisti sanitari sia le donne in gravidanza e in allattamento sulle decisioni da intraprendere nel periodo della pandemia da Covid-19. Non vi è dubbio, infatti, che sono molte le domande che si pongono le donne che stanno affrontando la gravidanza o che progettano una maternità sui rischi, i pericoli, ma anche sui benefici che si possono trarre dal vaccino anti Covid. Grazie ai documenti prodotti da Iss e alla position paper ad interim su 'Vaccinazioni anti Covid e gravidanza' prodotta dalla Fnopo con le società scientifiche di settore (Sigo/Sin/Sip/Simp e Sierr), le ostetriche dispongono oggi di strumenti idonei per fornire alla donna informazioni corrette e validate sulla eventualità di vaccinarsi. Occorre peraltro ricordare che, come già evidenziato dallo stesso Istituto superiore in precedenti documenti, la gravidanza e l’allattamento non sono condizioni che favoriscono o peggiorano il contagio da Covid-19.

Infatti, le donne in gravidanza e in allattamento non sono state inserite tra le categorie che per prime devono beneficiare del vaccino Pfizer-BioNtech mRNA (Comirnaty) e quello Moderna – spiegano le rappresentanti nazionali della professione ostetrica -. La valutazione se procedere o meno alla vaccinazione, così come stabiliscono le indicazioni dell’Iss, deve essere fatta caso per caso, sulla base di comorbilità e di eventuali patologie pregresse che potrebbero aggravare i sintomi della malattia, qualora si contragga il virus. Le ostetriche italiane, anche durante la pandemia, stanno dimostrato di possedere conoscenze e competenze adeguate per sostenere le donne, così come stanno facendo per la promozione della vaccinazione anti Covid".

"Il consiglio, come sempre, è quello di affidarsi solo a personale sanitario che per specifica competenza, ostetriche e ginecologi, sono in grado di fornire in formazioni adeguate e appropriate caso per caso. È necessario che le donne evitino di affidarsi e fidarsi di persone che si avventurano impropriamente in un ambito tanto specifico, non essendo né formate né preparate sulla fisiologia delle donne, in particolare in un periodo così delicato come quello perinatale", concludono i vertici della Federazione Nazionale Ostetriche.

11 gennaio 2021
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