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Bilanci Asl Lazio, il mirino della Corte dei conti sull’Umberto I: “Equilibri non garantiti, correggere”

Continua il lavoro dei giudici contabili sulle Asl e Ao del Lazio. Dopo la Asl di Latina e la Asl Rm2, accertamenti sul Policlinico Umberto I di Roma. Sono emerse “diverse criticità con riguardo ai bilanci del Policlinico ed alla normativa regionale a supporto degli stessi”. Per il 2020 risultato netto di esercizio pari in negativo, pari a -92,6 milioni di euro. Chiesti correttivi entro 60 giorni. IL DOCUMENTO

11 APR - Proseguono gli accertamenti della Corte dei Conti sulle Asl del Lazio. L’ultima istruttoria, quella sul Policlinico Umberto I di Roma, ha fatto emergere più di un problema. Come già avvenuto per la Asl di Latina e per la Asl Roma 2.

In particolare, i giudici contabili hanno rilevato che “gli equilibri di bilancio non sono garantiti” e ha dunque ordinato all’Azienda di adottare “ogni misura correttiva ritenuta utile per ripristinare gli stessi nel rispetto dell’erogazione dei LEA nonché concordare con la Regione, per il futuro, il budget adeguato alla copertura dei costi delle prestazioni”.

Con riferimento al rilevato mancato equilibrio, nell’istruttoria si evidenzia come il Policlinico stesso abbia sottolineato, in adunanza pubblica, che le tariffe oggi previste su alcune funzioni non sono in grado di coprire i costi diretti e indiretti relativi alla funzione stessa. “Non è quindi possibile per l’Azienda raggiungere l’equilibrio nella gestione caratteristica in ragione del non congruo trasferimento di risorse”. Ecco, dunque, che per il 2020 il risultato netto di esercizio chiude con un segno negativo, pari a-92,6 milioni di euro.

Emersa anche “l’irregolare contabilizzazione, in forza dell’applicazione delle disposizioni regionali, delle variazioni di valore e delle stime dei debiti e dei crediti direttamente a patrimonio netto senza transitare per il conto economico, in violazione degli artò. 2423-bis, nn. 3) e 4), c.c., dell’art. 2425 c.c., nonché dell’art. 30 del d.lgs n. 118/2011”, nonché “l’irregolarità della gestione di cassa (ed in particolare delle contabilizzazioni del pagamento dei fornitori attraverso crediti verso Regione), mediante rimesse indirette da parte della Regione a mezzo di LazioCrea S.p.A, con uno svuotamento sostanziale dell’autonomia di bilancio e rischio per gli equilibri prospettici”.

La Corte dei Conti contesa anche alla “ dubbia esigibilità dei crediti verso GSA riferiti a investimenti anche molto risalenti ed ordina che sia verificata la sussistenza di tali crediti, il trasferimento delle risorse ove riferite a spesa già effettuata o la cancellazione degli stessi dal bilancio del Policlinico”. La valutazione di tutti i debiti e crediti di dubbia esigibilità e il conseguente mantenimento nelle scritture contabili, spiegano i giudici; “dovrà essere effettuata, nei prossimi cicli di bilancio, con puntualità e motivando nel dettaglio le scelte assunte”.

Nel mirino dei giudici contabili anche “il mancato rispetto dei limiti sui contratti flessibili negli anni 2017, 2018 e 2019”. Per cui si richiede di effettuare "accantonamenti compensativi”.

Sull’Umberto I pesa anche “l’insufficiente rappresentazione contabile della situazione del personale dell’Università La Sapienza”, per effetto del quale la Corte dei Conti chiede che “in nota integrativa sia data evidenza della quantificazione del costo del personale non direttamente dipendente dal Policlinico, ma presso di esso utilizzato”.

Evidenziata anche “la mancanza di adeguati accantonamenti prudenziali per l’eventuale maggior costo da rinnovi contrattuali di personale non direttamente dipendente”.

11 aprile 2022
© Riproduzione riservata

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