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Liste d’attesa. Per Cgil Roma e Lazio “prenotazioni diminuite ma tempi non calano”

Secondo i dati del sindacato, nell’ultimo mese nelle Asl del Lazio si sarebbe stata una contrazione media del 7% (circa Milla in numeri assoluti) delle prenotazioni per visite diagnostiche con priorità B, da svolgere cioè entro 10 giorni. Tuttavia solo il 68,9% di queste prestazioni viene erogata nei tempi giusti. “Occorrono investimenti e assunzioni per rafforzare i servizi pubblici e garantire l’accesso alle cure”.

01 LUG - “Le ultime settimane ci restituiscono un quadro critico sulla capacità risposta del Servizio Sanitario del Lazio alla richiesta di cura da parte delle cittadine e dei cittadini”. A sostenerlo, in una nota, è la Cgil di Roma e del Lazio, che ha effettuato una analisi i dati dei tempi di attesa delle ultime cinque settimane e confrontandoli con quelle precedenti. 

“Secondo lo studio sulle prenotazioni di prestazione con priorità B, da svolgere entro 10 giorni, nell’ultimo mese si è registrato una flessione negativa di quasi mille richieste di prestazione a cui non solo non corrisponde una riduzione dei tempi di attesa ma in alcune ASL i tempi di attesa riescono anche ad aumentare”, dice il sindacato.

Il piano per il recupero delle liste d’attesa della Regione Lazio, con lo stanziamento di 48 milioni di euro, è un primo passo” prosegue la nota della Cgil di Roma e Lazio ”ma servono investimenti ingenti per potenziare l’organico con un piano straordinario di stabilizzazioni ed assunzioni di almeno 10.000 unità nel prossimo biennio, sia per colmare quanto perso con il blocco del turn over, che per far funzionare le strutture previste con il PNRR e per rimuovere gli ostacoli che impediscono alle persone l’accesso alle cure.”

Su questi temi nella giornata di oggi si svolgerà un incontro con la Regione Lazio, a cui la Cgil assieme alle categorie dei servizi pubblici e dei pensionati ribadirà le priorità per far tornare le persone a curarsi, curarsi con la sanità pubblica e farlo nei tempi. 

L’organizzazione sindacale, infatti, esprime preoccupazione “per l’importante riduzione di prenotazioni di prestazioni sanitarie legate a condizioni cliniche che possono peggiorare rapidamente. Dietro questa riduzione ci sono persone che hanno scelto di rivolgersi direttamente alla sanità privata, affrontando anche sacrifici economici non indifferenti, e persone che hanno rinunciato alle cure”, conclude la Cgil di Roma e Lazio.




01 luglio 2022
© Riproduzione riservata

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