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Il Pronto Soccorso e quei soldi “buttati” per pagare i gettonisti

13 MAR -

Gentile Direttore,
a oltre 4 mesi dall’insediamento del Ministro della Salute è lecito attendersi le prime risposte in particolare dove non si può più aspettare, a partire dai servizi di Pronto Soccorso dove ci sono enormi disagi per gli utenti e grandi lamentele per le condizioni di lavoro degli operatori che peraltro sono spettatori diretti dello scandalo di quelli che chiamiamo “amichevolmente” marchettari capaci in una settimana di guadagnare quanto un dipendente in un mese. E di questo potrebbe fregarci poco se non fosse che queste irresponsabili regalie avvengono con i soldi di noi contribuenti.

Inutile ormai dilungarsi nelle analisi, la situazione è chiara ed in sintesi è questa: il Pronto Soccorso è un luogo di lavoro poco appetibile perché è una attività bellissima che però abbina alla scarsa remunerazione per un impegno molto intenso, peraltro gravato da notevoli rischi medico-legali, una “qualità di vita” particolarmente gravosa con ritmi di lavoro, in particolare notti e week end lavorati, usuranti e difficili da far collimare con un i tempi di vita della famiglia o di chi, magari un/a compagno/a, fa un lavoro “normale”.

Rispetto a questa situazione le Aziende sono state capaci di buttare i soldi per gettonisti che danno poco o nulla in termini di supporto ai servizi in cambio di un costo inconcepibile: coprire i turni di un anno di un Medico di PS con queste figure costa abbondantemente oltre i 200.000€, quindi i soldi si trovano ma non si usano per migliorare gli stipendi di chi lavora in Pronto Soccorso.

Si tratta certo di problemi complessi la cui soluzione definitiva richiederà anni perché legata in primo luogo all’allargamento della platea di Medici da poter assumere, ma cui si può da subito cominciare a dare risposte certo parziali, ma concrete e praticabili.

Alcune proposte:

Quel che sorprende in tanti commenti è la faciloneria e superficialità con cui si chiede semplicemente di assumere Medici che mancano ovunque, dalla Pediatria alla Medicina Generale, dalla Chirurgia al Pronto Soccorso, facendo finta di non sapere che solo se ci muoveremo presto e bene forse tra 10 anni potremo trovare facilmente queste figure! Quindi il dibattito dovrà essere meno asfittico, coinvolgere non solo la politica, ma le Società scientifiche, gli amministratori e chiunque abbia competenze, perché il tema vero è rivedere l’organizzazione delle diverse aree del Sistema Sanitario con l’obiettivo di mantenere il miglior livello qualitativo compatibile con le risorse disponibili. Come? Non è certo un compito facile, ma intanto proviamo a sollevare i Medici da compiti delegabili ad altre figure, a partire dagli Infermieri sempre meglio formati e la cui carenza può essere risolta più rapidamente, e liberarli da incombenze burocratico-amministrative che assorbono, anche in Pronto Soccorso, una fetta importante del loro tempo.

E’ quindi il tempo di riflessioni approfondite, ma è soprattutto il tempo delle risposte immediate: la crisi dei Pronto Soccorso non può attendere

Fabrizio Farina, Enrico Ferri, Adolfo Pagnanelli, Aldo Panegrossi, Antonio Filippo Romanelli, Cinzia Sighieri, Francesco Travaglino

Dirigenti di Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso del Lazio



13 marzo 2023
© Riproduzione riservata

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