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Lazio. D’Amato: “Su commissariamento mandato è assolto. Pronti ad uscita”

L’assessore in audizione in Commissione sanità del consiglio regionale laziale anticipa i risultati economici del 2015 che vedono un disavanzo a quota 30 mln, rispetto ai 45 mln registrati nel 2017. Intanto, giovedì 28 marzo si terrà una nuova riunione del tavolo con il ministero dell’Economia e delle finanze e a giugno ci sarò la certificazione del consuntivo 2018 che dovrebbe sancire l’uscita della Regione dal commissariamento.

25 MAR - “Giovedì 28 è convocato il tavolo interministeriale di verifica del piano di rientro. I parametri in nostro possesso sono positivi, i conti sul preconsuntivo 2018 ci dicono che il disavanzo passa da -45 a -30 milioni di euro, salvo verifiche del Mef. Un ulteriore miglioramento, dunque, che ci porterà al tavolo di giugno, quando arriverà la bollinatura del consuntivo 2018, all'uscita dal commissariamento. Il mandato è infatti assolto”. Lo ha detto l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, durante un'audizione in commissione Sanità.
“Si tratta della fine di un percorso iniziato 12 anni fa, nel 2007, con il primo piano di rientro – ha spiegato ancora l’assessore – uscire dal commissariamento non è la soluzione di tutti i problemi, ma sicuramente tornare a una gestione ordinaria dopo tanti anni è un evento importante”.
 
“Ricordo che parliamo di uscita dal commissariamento e non dal piano di rientro, che continuerà ancora ad esserci” ha spiegato D'Amato, ricordando i risultati positivi raggiunti anche sui Livelli essenzali di assistenza (Lea), con il Lazio a 180 punti nella griglia. D'Amato ha sottolineato, inoltre, che “andrà fatto un lavoro sulla territorialità perché ci sono ampi margini di miglioramento”.
L'assessore ha infine diffuso un memorandum con le tappe di dodici anni di commissariamento. La cronologia dei consuntivi degli ultimi anni e' stata: -669 mln nel 2013; -355 mln nel 2014; -332 mln nel 2015; -136 mln nel 2016 e -45 mln nel 2017
 
Nel dibattito che è seguito alle comunicazioni di D’Amato sono intervenuti con accenti differenti molti consiglieri. Davide Barillari (M5s) ha sottolineato come, malgrado i ripetuti annunci del presidente Zingaretti “a oggi non ci sono ancora le condizioni per uscire dal commissariamento”. 
 
Antonio Aurigemma (FI) ha spiegato che “dobbiamo smettere di trattare la sanità come un fatto algebrico: si tratta di un servizio essenziale per i cittadini- E molte sono le criticità che dobbiamo ancora affrontare”.

Per Marta Bonafoni (Lista Zingaretti) ora è il momento di “cominciare, tutti insieme, a discutere per gettare le basi di un nuovo modello di servizio sanitario”. Una strada che intendono seguire Antonio Panunzi (Pd) per il quale il percorso per “guarire la sanità non è finito, ma l’uscita dal commissariamento è la condizione per proseguire”, ma anche Chiara Colosimo (FdI): “Su questi temi dobbiamo stare tutti dalla stessa parte – ha spiegato – e cominciare a chiederci cosa vogliamo fare adesso”. Diversi consiglieri, poi, fra cui gli stessi Panunzi e Colosimo e anche Loreto Marcelli (M5s) hanno chiesto di modificare il decreto ministeriale 70 che impone la chiusura di molti punti di primo intervento “essenziali per garantire il diritto alla salute dei cittadini del Lazio”. Secondo Paolo Ciani (Centro solidale) “dopo la conclusione della gestione commissariale avremo la possibilità di indirizzare maggiori risorse verso il territorio, questo deve essere il nostro modello”.

Infine il presidente della commissione Sanità, Giuseppe Simeone (FI), secondo il quale “la fine del commissariamento non è la soluzione di tutti i problemi ma è la condizione necessaria per ragionare insieme sul modello di sanità che vogliamo costruire”.  

25 marzo 2019
© Riproduzione riservata

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