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Coronavirus. Cisl Medici Lazio: “Vigiliamo su omissione o trascuratezza nelle dotazioni di protezione dei sanitari”

Sono sempre più frequenti le segnalazioni di personale sanitario che nei setting assistenziali denunciano insufficienza di Dispositivi di Protezione Individuali che la normativa impone, sia in condizioni ordinarie ed emergenziali. Per questo il sindacato raccoglierà tutte le segnalazioni documentate di inadeguatezza nelle dotazioni di protezione

11 MAR - “Da diversi giorni ormai tutti i sanitari del Ssn stanno sopportando carichi di lavoro inevitabilmente più gravosi rispetto a quelli già importanti e precedenti alla emergenza Covid 19. Lo stanno facendo al meglio con l'ampio riconoscimento di tutta la popolazione, che sembra avere capito quanto sia fondamentale per il Paese un Ssn adeguato e reattivo alle emergenze. Tuttavia anche tra il personale sanitario si inizia a pagare un prezzo pesante in termini di morbilità correlata al contagio”.
Così in una nota Luciano Cifaldi, Segretario generale della Cisl Medici Lazio e Benedetto Magliozzi, Segretario generale della Cisl Medici Roma Capitale/Rieti.
 
“Le Aziende Sanitarie hanno il dovere di mettere in atto tutte le doverose misure di sicurezza per la tutela del proprio personale; e ciò non solo per il rispetto della salute e della vita dei propri operatori, ma anche perché la battaglia contro il contagio è verosimilmente ancora lunga e piena di difficoltà. Questo significa che ogni medico, farmacista, biologo, ed ogni operatore disponibile sul campo è ad oggi il bene più prezioso per il nostro sistema sanitario e per il futuro stesso del Paese. Questo deve essere ben chiaro a tutti i decisori del sistema, dalle direzioni regionali alla direzioni aziendali: nessuna omissione o trascuratezza nelle dotazioni di protezione dei sanitari dovrà mettere a rischio la loro salute”.
 
“Ciò - proseguono - in riferimento alle sempre più frequenti segnalazioni di personale sanitario che nei setting assistenziali (ospedaliero, territoriale, domiciliare) denunciano insufficienza, inadeguatezza di Dispositivi di Protezione Individuali che la normativa impone, sia in condizioni ordinarie e a maggiore ragione in momenti emergenziali come quello che stiamo vivendo. Le eventuali omissioni nella programmazione sanitaria che hanno portato alla grave carenza di DPI che si sta verificando in queste ore, non devono essere scaricate su chi continua con abnegazione il proprio lavoro mettendo a serio rischio la sicurezza propria e dei propri familiari”.
 
“La Cisl Medici nel Lazio – concludono i due sindacalisti – raccoglierà tutte le segnalazioni documentate di inadeguatezza nelle dotazioni di protezione che perverranno dai sanitari per costituire un dettagliato dossier a tutela non solo dei propri iscritti ma di tutti gli operatori”.

11 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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