Coronavirus. Cisl Medici: “Bene il Lazio su test sieorologici a personale sanitario”
Il sindacato plaude all’iniziativa della Regione. “Riteniamo di dover ringraziare l’assessore Alessio D’Amato, al quale non abbiamo certo risparmiato critiche nelle scorse settimane per avere raccolto questa nostra proposta”.
25 APR - “La Cisl Medici evidenzia con piacere che in queste ore si è allargata la platea di quanti stanno chiedendo alla Regione Lazio di ricomprendere tutti i profili che operano nelle strutture di intervento diretto che in quelle di supporto nell’emolumento che intende valorizzare l’attività eccezionale resa per garantire a tutta la comunità la necessaria assistenza nel corso della pandemia COVID 19”, dichiarano
Luciano Cifaldi, segretario della Cisl Medici Lazio, e
Benedetto Magliozzi, segretario della Cisl Medici di Roma Capitale/Rieti -
“Qualcuno ricorderà - prosegue il comunicato sindacale - come subito dopo l’accordo tra la Regione Lazio e i Sindacati, sottoscritto l’11 aprile, era stata proprio la Cisl Medici a chiedere, in piena solitudine, che venissero inseriti nelle fasce previste anche i medici, i farmacisti ed altri profili professionali ad alto rischio di contatto con portatori asintomatici o con malati Covid nei reparti dove prestano servizio o attività di consulenza”.
“Al tempo stesso chiedevamo - prosegue il comunicato dei due medici sindacalisti della CISL - che venisse reso operativo un piano di sorveglianza sanitario con l’esecuzione di tamponi a risposta rapida e l’esecuzione di test sierologici in favore del personale sanitario. Con delibera 209 del 24.04.2020 avente ad oggetto “Indicazioni per il ricorso ai test sierologici per indagine di sieroprevalenza sugli operatori sanitari e delle forze dell’ordine e in specifici contesti di comunità” la Giunta regionale del Lazio, su proposta dell’assessorato alla sanità, ha stanziato 2.500.000 euro proprio per questa finalità”.
“Riteniamo – proseguono - dunque di dover ringraziare l’assessore Alessio D’Amato, al quale non abbiamo certo risparmiato critiche nelle scorse settimane per avere raccolto questa nostra proposta. Al tempo stesso torniamo ad insistere con lui sulla adozione di un tavolo di confronto sul tema della vaccinazione antinfluenzale, resa obbligatoria dal prossimo 15 settembre per gli operatori sanitari, per approfondire il fondamentale tema del rapporto tra la tutela della salute, intesa come interesse della collettività, e la sua garanzia quale diritto della singola persona”.
25 aprile 2020
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