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Covid. Tamponi negli studi dei mmg, Snami e Smi Lazio: “Ecco perché non abbiamo firmato l’accordo"

I sindacati contestano il mancato ascolto da parte della Regione sulle perplessità e le proposte avanzate. E ora chiedono di sospendere l’obbligatorietà per l’effettuazione dei tamponi negli Studi dei MMG, nonché la sospensione dell’assegnazione ai mmg di mansioni non proprie della Medicina Generale. “Se ci avessero ascoltato, avrebbero sicuramente evitato le pesanti criticità sull’affollamento dei Drive-in, sul raggiungimento di situazioni critiche con accessi impropri ai PS , sulla necessità di una adeguata risposta da parte dei SISP sull’ inizio e la fine della malattia, quella carenza di Dpi per i mmg".

13 NOV - Lo Snami Lazio e Smi Lazio, esprimono il proprio “disappunto per la esclusione dalla stesura del Protocollo d’Intesa, sottoscritto solamente da due sigle sindacali, in difformità con quanto avvenuto in altre regioni e in violazione del diritto alla rappresentatività delle minoranze, costituzionalmente garantito”. E in una nota ribadiscono la loro contrarietà in merito al fatto che “nessuna delle proposte che le presenti organizzazioni sindacali avevano formulato già nei mesi trascorsi, sono state recepite”.

Proposte che, secondo Snami e Smi, “se fossero state accolte per tempo, avrebbero sicuramente evitato le pesanti criticità odierne” come l’”affollamento dei Drive-in (per le inadeguate risposte in tempi rapidi all’esecuzione dei Tamponi)” o “”il raggiungimento di situazioni critiche con accessi impropri ai PS da parte di pazienti a cui il proprio Medico non ha  potuto dare risposte concrete per stabilirne la contagiosità o meno, nonostante il costante tele monitoraggio”.

I sindacati evidenziano poi la necessità di una adeguata risposta da parte dei SISP sull’inizio e la fine della malattia mediante idonea certificazione per i lavoratori, "di cui finora non avrebbe dovuto esserne estensore il MMG, stante la normativa nazionale e che, con la Delibera Lazio Z00065 e l’ AIR firmato solo da FIMMG e Intesa, si riversa ora integralmente sui MMG”.

Senza dimenticare la “difficoltà o impossibilità ad operare in piena sicurezza per le visite domiciliari, perché i MMG non vengono forniti di idonei DPI di classe III, come previsto dalle indicazioni dell’ISS”.

Lo Snami e lo Smi Lazio chiedono, dunque, di “sospendere l’obbligatorietà per l’effettuazione dei tamponi negli Studi dei MMG, individuando idonei spazi messi a disposizione dalle ASL, per i Medici che li volessero effettuare” così come di “sospendere l’assegnazione di mansioni non proprie della Medicina Generale, a partire dalle certificazioni di riconoscimento della patologia infettiva da SARS CoV-2 e della conclusione del periodo di isolamento/quarantena, in quanto di stretta competenza dei SISP”.

Dai sindacati l’appello a “implementare SISP e Dipartimenti di Prevenzione con personale di CA e Medicina dei servizi a completamento orario ( 4 ore settimanali previste da ACN o con le previste 14 ore in attività diurne e aumento a 38 ore per la Med. Serv.) , i Medici di Medicina Generale a basso numero di scelte, ed inoltre i Medici in Formazione per il Corso triennale in Medicina generale, come svolgimento di attività pratiche”, nonché a “fornire ai MMG tutti gli strumenti (DPI) necessari al rispetto delle norme sul Bioconteni-mento ed una idonea formazione per il corretto utilizzo dei Presidi, che devono essere in linea con le disposizioni dell’ISS”.

Vanno poi, secondo Snami e Smi, definite “le modalità di gestione ed organizzazione dei Corsi di Formazione, sentite le Società Scientifiche della Medicina Generale” ed eliminate “la preferenzialità nell’accesso alle previste indennità di Collaboratore di studio e Personale infermieristico, stante che la Manifestazione di interesse (datata 8/10/2020) per i tamponi prevedeva SOLO la possibilità di effettuarli negli studi”.

Smi e Snami chiedono infine di prevedere “misure alternative all’ attuale massiva ed ormai arrivata a livelli intollerabili , disponibilità oraria telefonica ed ambulatoriale dei MMG, stante il tempo che dovrebbe essere dedicato alle attività di tamponamento rapido SARS COV 19 ed alla sua formazione e rendicontazione” e di “rivedere le funzionalità di trasmissione dei dati di comunicazione a Lazio Advice, che deve essere consentita con l’utilizzo della Cooperazione Applicativa, cosa impossibile dalla attuale funzionalità del sistema”.

13 novembre 2020
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