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Vaccini Covid. Lazio, dal Mmg anche i vaccini mRna riservati ai soggetti più vulnerabili. Regione e sindacati firmano accordo

L’assessore D’Amato annuncia l’accordo con la medicina territoriale per vaccinare i soggetti vulnerabili dai mmg con i vaccini a mRNA ed evidenzia: “Adesso quello che serve sono le dosi”. I mmg aderenti alla campagna vaccinale, previo accordo con le Asl di riferimento che dovranno assicurare gli aspetti organizzativi, potranno rendersi disponibili per le somministrazioni anche dei pazienti in carico ad altri mmg che non intendono effettuare direttamente la vaccinazione e che non abbiano ancora ormalmente delegato altri professionisti. L'ACCORDO

01 MAR - “E’ stato raggiunto l’accordo con la medicina territoriale per vaccinare anche i soggetti vulnerabili dai medici di medicina generale (MMG) con i farmaci a mRNA. Questa ulteriore indicazione si aggiunge a quella relativa alla popolazione under 65 anni, iniziata a partire da oggi, e consente ai mmg di partecipare in modo pro attivo anche alla vaccinazione prioritaria dei soggetti estremamente vulnerabili”. Ad annunciarlo, in una nota, la Regione Lazio, che spiega come, “per facilitare il compito, la Regione mette a disposizione delle Asl e dei singoli medici l’elenco dei loro assistiti che rientrano nelle categorie previste dalla circolare del Ministero della Salute”. “A questi elenchi andranno aggiunti i soggetti eleggibili a seguito di valutazione clinica del professionista”.

La regione Lazio precisa che “i medici devono in ogni caso assicurare la vaccinazione dei loro assistiti. Il medico titolare della scelta per tanto o provvede direttamente alla vaccinazione degli assistiti o delega per la funzione un collega o altro sostituto. E’ a suo carico in ogni caso la predisposizione degli elenchi degli assistiti e l’anamnesi”.

Soddisfatto per l’accordo l’assessore alla Salute Alessio D’Amato: “Adesso quello che serve sono le dosi poiché con l’accordo dei medici di base possiamo arrivare ad un milione di somministrazioni al mese ovvero oltre 30 mila al giorno però servono i necessari quantitativi dei vaccini che oggi non abbiamo” commenta.

Intanto, nel Lazio, hanno preso il via oggi le vaccinazioni ai pazienti oncologici ed ematologici presso l’Istituto Tumori IFO - Regina Elena alla presenza di D’Amato, del direttore generale di IFO, Francesco Ripa di Meana e del prof. Francesco Cognetti presidente di FOCE e direttore Oncologia Medica 1 del ‘Regina Elena’. Saranno oltre 3.000 i pazienti in cura al Regina Elena, cui si aggiungeranno i pazienti del San Gallicano in cura per patologie gravi e con terapie immunosoppressive. In meno di 4 settimane si conta di completare la somministrazione alle persone individuate dai responsabili delle unità cliniche degli IFO.

“Gli IFO si confermano, anche in questa battaglia contro la diffusione del Covid-19, centro di riferimento per i pazienti ultravulnerabili affetti dalle patologie oncologiche, ematologiche e in cura con farmaci immunosoppressivi presso gli Istituti”, si legge nella nota della Regione Lazio che annuncia il via alle somministrazioni.

“E’ un segnale importante dell’attenzione rivolta alle categorie più fragili e vulnerabili – dichiara l’Assessore – Voglio ringraziare tutti gli operatori che in questi mesi sono sempre stati in prima linea per il contrasto alla pandemia e per proteggere le categorie più fragili”.

"Ringrazio tutti gli operatori per quanto stanno facendo in questa lotta contro il tempo- dichiara il direttore generale IFO, Ripa di Meana  -  e a tutti coloro, Ministero, Regione  e professionisti, che si sono impegnati per accelerare la vaccinazione ai pazienti ultravulnerabili."

La Federazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi – FOCE ha rivolto un appello alle Istituzioni nazionali per garantire la copertura vaccinale ai 400 mila pazienti oncologici e ematologici in trattamento attivo e cardiologici gravi che vivono nel nostro Paese. “Ringraziamo l’Assessore D’Amato per aver accolto la nostra richiesta – ha dichiarato il prof. Francesco Cognetti - Conosciamo tutti i nostri pazienti e possiamo metterli in sicurezza in breve tempo, senza alcuna difficoltà organizzativa. Nel Lazio sono circa 40mila i pazienti oncologici, ematologici e cardiologici da vaccinare con priorità. Ci auguriamo che l’esempio virtuoso del Lazio venga seguito anche dalle altre Regioni. È una battaglia di civiltà. Questi cittadini estremamente fragili non possono aspettare, perché è dimostrato da numerosi studi scientifici l’elevato tasso di mortalità in caso di contagio, da circa il 25% per i pazienti oncologici, al 37% per gli ematologici fino al 50% per chi ha subito un trapianto cardiaco, percentuali nettamente superiori rispetto alla popolazione generale”.

La richiesta avanzata da FOCE è stata sottoscritta da oltre 600 associazioni di pazienti, che operano a livello nazionale e locale. Fra le associazioni, vi sono FAVO, AIL, Conacuore e Cittadinanzattiva.

01 marzo 2021
© Riproduzione riservata

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