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Niente bonus Covid ai medici del S. Pietro di Roma: “Siamo pronti allo sciopero”

L’Associazione Nazionale Medici Istituti Religiosi Spedalieri (Anmirs) accusa l’amministrazione dell’ospedale di rifiutare di versare ai medici il bonus previsto, ma anche di non volere di aprire una contrattazione con il sindacato per discutere del contratto dei medici, “ampiamente discriminati dal punto di vista economico rispetto ai colleghi del pubblico”. Previsto un incontro in Prefettura, ma i medici dubitano in una risoluzione e si preparano a scioperare.

23 GIU - I medici dell’Ospedale S. Pietro Fantebenefratelli di Roma proclamano lo stato di agitazione e si preparano allo sciopero per difendere i diritti che, denunciano, “sono stati negati in piena pandemia”. L’Associazione Nazionale Medici Istituti Religiosi Spedalieri (Anmirs) accusa infatti l’Amministrazione di rifiutarsi di assegnare il bonus Covid “a una delle strutture che ha sorretto la città di Roma durante i due inverni di emergenza pandemica e nega il rinnovo del contratto che i medici aspettano da anni”.
 
L’Ospedale di via Cassia 600, spiega la nota sindacale, “è stata una delle strutture più virtuose della Capitale per la gestione pandemica, reggendo 100 letti Covid per tutto l’inverno e 50 durante la prima ondata pur avendo a disposizione meno personale nei reparti: il doppio del lavoro per la metà dei diritti. I medici non hanno mai visto il bonus che spetterebbe al personale che lavora a contatto con i malati Covid e la questione sembra essere diventata un ping-pong tra la Regione e l’Amministrazione dell’Ospedale”.

Non solo. “I vertici della struttura - prosegue l’Anmris - si rifiutano persino di aprire una contrattazione con il sindacato per discutere del contratto dei medici, ampiamente discriminati dal punto di vista economico rispetto ai colleghi del pubblico che pure esercitano le stesse mansioni e lo stesso numero di ore. Ma il contratto non viene rinnovato da anni e i sacrifici messi in campo dal personale medico non sono bastati a convincere l’Amministrazione”.

“In questi mesi ci siamo fatti carico di orari e sacrifici massacranti con contratti ingiusti perché la deontologia va davanti a tutto – dichiara Lucio Luzza, responsabile sindacale dell’Ospedale S. Pietro Fatebenefratelli -. Nel momento critico ci siamo dannati l’anima per offrire il servizio migliore possibile ma non abbiamo mai avuto nulla indietro, se non l’inutile definizione di ‘eroi del Covid’. Ma noi, con le definizioni, ci facciamo poco. Non chiediamo particolari favori, solo di ricevere lo stesso trattamento che l’Amministrazione Pubblica riserva ai nostri colleghi”.

È previsto ora un incontro con tra sindacati, Prefettura e Amministrazione, “ma la chiusura da parte dei vertici è netta e i medici si preparano a scioperare”.

23 giugno 2021
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