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Medici aggrediti al Grassi di Ostia. Cisl Lazio: “Chiediamo l’attivazione di un posto di Polizia fisso”

Il caso risale ad alcuni giorni fa. Una paziente ha tentato di strangolare un medico. Nel tentativo di aiutare la collega anche un secondo medico è rimasto ferito. Il sindacato auspica che la Asl Roma 3 si costituisca parte civile: “Sarebbe un cambiamento di rotta rispetto a alle stucchevoli solidarietà di facciata”. Da parte sua la Cisl Medici fa sapere che si farà carico delle spese di giudizio se i due medici vorranno denunciare l’aggressore.

20 LUG - “Il Pronto Soccorso dell'ospedale Grassi di Ostia è diventato un posto di autentica frontiera sempre più spesso frequentato da soggetti sotto l’effetto di sostanze stupefacenti”. Lo dice la Cisl medici Lazio e di Roma Capitale commentando quanto accaduto lunedì 12 luglio scorso presso l’ospedale del litorale romano. “Una dottoressa in servizio - riferisce il sindacato - è stata aggredita da una donna in evidente stato di agitazione che ha tentato di strangolare la Collega. La dottoressa è stata salvata dall’intervento del personale sanitario presente: evidenti le lesioni poi riscontrate a livello del giugulo.  Nel tentativo di difendere la dottoressa anche un secondo medico veniva ferito riportando una infrazione costale ed un trauma cranico oltre alla rottura dei propri occhiali da vista”.

“La Cisl Medici Lazio e di Roma Capitale - continua il comunicato a firma dei segretari Luciano Cifaldi e Benedetto Magliozzi - chiede l’intervento delle Autorità preposte per aiutare chi ogni giorno si prodiga per rispondere ai bisogni di salute di una popolazione di quasi 250 000 abitanti”. Il sindacato, inoltre, torna a chiedere “l’apertura di un posto di Polizia fisso a tutela degli operatori per far sì che si possano prevenire e reprimere le aggressioni”.
 
Ma l’auspicio di Cifaldi e Magliozzi è anche che la direzione generale della ASL Roma 3 voglia costituirsi parte civile a tutela dei due medici dipendenti: “Sarebbe un gesto concreto nei confronti degli operatori sanitari ed un chiaro segnale di cambiamento di rotta rispetto a alle stucchevoli solidarietà di facciata alle quali ci siamo abituati ma che valutiamo con disgusto”, commentano i sindacalisti.

Da parte sua, la Cisl Medici fa sapere che si farà carico delle spese di giudizio “nel caso in cui i due nostri colleghi vorranno denunciare il soggetto aggressore. Tolleranza zero verso gli aggressori ma anche vicinanza concreta ai nostri due colleghi medici”.

20 luglio 2021
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