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Incontinenza. Preoccupazione per i pazienti del Lazio

di Pier Raffaele Spena

18 NOV - Gentile Direttore,
come associazione pazienti, a seguito di numerose segnalazioni, siamo molto preoccupati per la situazione che stanno vivendo molte persone incontinenti residenti nella regione Lazio eleggibili per un intervento di chirurgia di neuromodulazione sacrale, a quanto pare, eseguite fino al 2019 e non più erogate a causa della modifica del DRG attribuito, diverso rispetto ad altre regioni.
 
Come ben si sa una incontinenza grave è altamente invalidante con conseguenti costi personali/familiari e sociali, la negata prospettiva di un intervento che può dar loro la speranza di guarigione può avere un impatto molto negativo sulla sfera psico-emotiva della persona e del caregiver.
 
Il mancato riconoscimento del DRG più congruo fa sì che gli ospedali non sono motivati ad effettuare la prestazione chirurgica in questione e ciò si ritorce a danno dei pazienti, ma anche sullo stesso SSR del Lazio in quanto i pazienti, per rispondere al loro bisogno di salute, emigrano fuori regione verso centri che effettuano le prestazioni di neuromodulazione sacrale con ulteriore aggravio anche dei propri disagi sia sociali/familiari che economici, mentre la Regione Lazio viene penalizzata a causa della mobilità sanitaria passiva, al cui costo della prestazione si aggiungono anche le spese sostenute dall’assistito.
 
E allora, perché non prevedere anche per la Regione Lazio lo stesso DRG previsto in altre Regioni eliminando così i disagi ai propri assistiti?
 
Una situazione che alimenta altrettanta preoccupazione che possa partire con il piede sbagliato anche quanto stabilito con la Determinazione della Regione Lazio n.G05042 del 04/05/2021 inerente all’approvazione della rete regionale dei centri di prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza urinarie e fecale, proclamando sulla carta le prestazioni che si vogliono assicurare ai propri assistiti e di fatto non corrisponderle per quanto finora argomentato.
 
In definitiva, pur apprezzando la sensibilità espressa dalla Regione Lazio nel documento appena citato, non possiamo ignorare l’attuale situazione di confusione che non va verso la ricerca di soluzioni, ma fa presagire al sorgere di criticità significative per una fetta di popolazione già pesantemente provata dalla condizione patologica. La speranza è di avere risposte chiare e veloci dal decisore.

Pier Raffaele Spena
Presidente FAIS odv-Federazione delle Associazioni di Incontinenti e Stomizzati c/o Istituto Nazionale dei Tumori


18 novembre 2021
© Riproduzione riservata

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