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La Fnopo risponde a Boldrini: “Nessuna polemica ma un necessario chiarimento”

di Silvia Vaccari

18 FEB - Gentile Direttore,
le scrivo a nome del Comitato Centrale e in qualità di presidente della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica/o, ruolo che ricopro con estremo orgoglio e con massima dedizione, in merito alla lettera della Senatrice Paola Boldrini pubblicata sul suo quotidiano con la quale l’Onorevole ha commentato il comunicato stampa FNOPO sul DDL n. 2396 “Riordino della formazione universitaria delle professioni sanitarie infermieristiche, nonché delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione ostetrica”, che porta il suo nome.
 
In premessa, nel ringraziare la Senatrice Boldrini per la sua attenzione e per aver voluto condividere il suo punto di vista sulla materia e aver così dettagliatamente riportato la sua intensa attività politica in sanità, mi preme sottolineare che la professione di Ostetrica/o è una delle più antiche professioni sanitarie a essere normata ed essere rappresentata da una Federazione nazionale. A seguito della Legge 3/2018, la professione ostetrica è stata anche ordinata e la Federazione nazionale è stata elevata a rango di ente sussidiario dello Stato. Un compito, come si può ben comprendere, prestigioso ma anche oneroso di cui tutti i componenti del Comitato Centrale si sentono orgogliosamente investiti. Ben altra cosa, quindi, del meritevole lavoro portato avanti da una associazione, i cui scopi e natura giuridica sono altri.
 
Non volendo però tediare la sua lettura, né quella dei lettori, per chi fosse interessato e volesse saperne di più sulla storia e sul ruolo della Federazione Nazionale delle Ostetriche/i, rimando al sito ufficiale.
 
Ciò detto, mi corre l’obbligo di sottolineare che la Federazione nazionale ha un imprescindibile dovere che le deriva dalla sua natura: quello di essere il massimo organo di rappresentanza politica delle/i ostetriche/i sia a livello nazionale sia internazionale. La FNOPO, infatti, collabora in stretta sinergia con tutti gli enti di massima rappresentanza delle ostetriche/i del mondo, partecipando a riunioni e lavorando a iniziative e progetti. Alcuni esempi: la Confederation des sages femmes (Francia), The Royal College of Midwives (Inghilterra) e con l’International Confederation of Midwives che riunisce tutti gli enti di rappresentanza delle ostetriche.
 
Venendo al nocciolo della questione, ovvero il testo del DDL n. 2396, desidero porre l’attenzione su un passaggio che ritengo cruciale ed estremamente cogente della lettera della Senatrice Boldrini: il disegno di legge di riforma della formazione dell’ostetrica, sul quale i vertici della Federazione nazionale si sono confrontati con la Senatrice apportando anche proprie integrazioni affinché il testo sia il più rispondente possibile alle reali esigenze delle/i professionisti futuri.
 
È proprio a fronte di tale testo di DDL, citato dalla Senatrice, e dedicato alla sola professione ostetrica di cui faccio parte e che rappresento ai massimi livelli, il Comitato Centrale è rimasto stupito e ancor più perplesso leggendo il contenuto del DDL n. 2396 che, si ribadisce, mette insieme nel titolo più professioni sanitarie ma di fatto nel corpo analizza dettagliatamente solo le professioni infermieristiche. Tutte le altre professioni sanitarie citate, invece, sono state accorpate e citate solo a chiusura con un rimando ai principi generali contenuti nei primi due articoli.
 
Una scelta che, insieme al Comitato Centrale FNOPO, è reputata fuori tema.
Confermo che uno dei punti centrali dell’agenda politica dell’attuale Comitato centrale, su cui intendo focalizzare buona parte delle energie della mia presidenza, congiuntamente e in accordo con il Comitato centrale della Federazione nazionale, è far vedere la luce - al più presto possibile - al DDL di revisione della formazione che riguarda le ostetriche. Un testo che si attende da tempo ormai.
 
In quel Disegno di Legge, in particolare, sono state tracciate le linee per riconoscere ancor di più dignità, professionalità e prestigio alla professione ostetrica e garantire la miglior formazione di base e post base possibile.
Nessuna polemica, quindi, nemmeno da parte della FNOPO nei confronti della senatrice Boldrini ma solo un chiarimento di valutazioni sul testo del DDL n. 2396.
 
Altro Disegno di Legge, sempre a firma della Senatrice Boldrini, è quello sull’istituzione dell’Ostetrica/o di famiglia e di comunità che istituzionalizzerà e regolamenterà una figura che già esiste sul territorio italiano – e di cui esiste anche un master specifico riservato alla professione ostetrica. Grazie al suddetto DDL, tale professionista sarà finalmente implementata in maniera omogenea in tutti i setting assistenziali di competenza e potrà garantire assistenza di qualità sul territorio in maniera capillare.
 
L’augurio, infine, è che l’analisi e la discussione dettagliate nelle Commissioni competenti dei due testi di DDL, rispettivamente quello di revisione della formazione ostetrica e quello dell’istituzione dell’Ostetrica/o di famiglia e di comunità, non dilatino eccessivamente i tempi della loro approvazione, così che entrambi si possano inserire nel corposo curriculum di successi politici in ambito sanitario della Senatrice Boldrini.
 
Dott.ssa Silvia Vaccari
Presidente Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica/o


18 febbraio 2022
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