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Libertà di espressione e rischio sanzioni all'Asst del Garda

di Manlio Protano

21 FEB - Gentile Direttore
la Asst del Garda ha recentemente indicato che i Dipendenti di questa Azienda debbano seguire delle prassi interne di autorizzazione, nel caso si trovino a dover rilasciare dichiarazioni a titolo personale ad organi di stampa e media, in materia di attività di interesse Aziendale. Di per sé l’intenzione è sicuramente lodevole e ovviamente è finalizzata non creare disorientamento o disinformazione sulle attività istituzionali. E’ nel DNA di qualsiasi impresa, infatti, mantenere la migliore e coerente immagine possibile per affrontare le sfide dell’iniziativa di impresa sul mercato. Tuttavia ciò che preoccupa è il rinvio ad atteggiamenti sanzionatori, legando tale opportuna decisione al rispetto del Codice Etico Aziendale: la coerenza dei comportamenti dei singoli dipendenti con quanto previsto dal Codice Etico non ammette confronti sulle intenzioni ed è solo vincolata a decisioni interne ed unilaterali dell’Azienda.

Siamo preoccupati, come O.S. di questa indicazione poiché non permette di escludere che la libera espressione delle opinioni dei singoli (anche se Dipendenti della Asst del Garda) non permanga (con certezza inoppugnabile) effettivamente libera e priva di vincoli non costituzionali, in tema di diritto costituzionale di opinione.

Infatti le indicazioni Aziendali prevedono che si debba “...contattare la funzione Comunicazione qualora riceviate (sic: rivolto ai Dipendenti) direttamente richieste dai giornalisti a vario titolo (interviste, approfondimenti, partecipazione a trasmissioni radiotelevisive ecc.)” palesando conseguenze disciplinari in caso contrario.

Vale anche la pena di ricordare che in Italia è stato adottato un meccanismo compensatorio, ad esempio nel caso della segnalazione di “comportamenti illeciti” (anche questi di possibile interesse speculativo dei mass media) denominato “whistleblowing” e demandato alle stesse Aziende di cui sopra, nella regolazione esecutiva.

Di che si tratta? In pratica qualsiasi dipendente interno può segnalare con valore legittimo, quanto ritiene di essere in dovere di farlo a tutela del superiore interesse pubblico e con ampie garanzie di protezione nei suoi confronti ( ad esempio da vessazioni gerarchiche): in modo “anonimo”!
 
Questo è un esempio: ma un altro può essere la garanzia della riservatezza delle fonti giornalistiche, deontologicamente vincolante i professionisti dell’informazione: chi impedirebbe il ricorso a segnalazioni o pure informative anonime, se vi fosse il rischio di sanzioni disciplinari?

A nostra opinione non crediamo che nel 2022 ci sia spazio per configurare azioni interpretabili, anche involonatriamente, come “censorie” e limitative del diritto di opinione. Ma crediamo che sia opportuno, nel caso della Asst del Garda una migliore più precisa definizione delle intenzioni sinora espresse, sopratutto per quanto riguarda i casi in cui si agirebbe con sanzioni disciplinari.

Siamo ottimisti ed auspichiamo una precisazione risolutiva ben sapendo che l’iniziativa di potenziare e disciplinare i rapporti con la Stampa, da parte della Asst del Garda, non può che andare in questa direzione sia a vantaggio dell’Utenza, sia a vantaggio dei Dipendenti,

Dott. Manlio Protano
Vice Presidente di FVM (federazione Veterinari e Medici) per Regione Lombardia


21 febbraio 2022
© Riproduzione riservata

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