Gentile Direttore,
come riportato da QS, l’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE) ha formulato nei giorni scorsi la proposta di un intervento normativo per la riorganizzazione delle funzioni di epidemiologia nel SSN, a livello nazionale, regionale e aziendale, cogliendo le opportunità offerte da un lato dal PNRR (in primo luogo, il disegno dell’Health Prevention Hub) e dall’altro lato dalle iniziative di ridisegno dell’assistenza territoriale.
Il modello proposto da AIE si fonda sulla costituzione di una rete di servizi regionali di epidemiologia, al loro interno articolati attraverso strutture di coordinamento regionale, nodi aziendali e nodi specialistici, in grado di garantire un’omogenea capacità di produzione di conoscenze epidemiologiche, alla base dei processi di programmazione e valutazione dell’assistenza sanitaria.
La proposta di riorganizzazione avanzata dall’AIE sostiene e supporta un modello di SSN che porta effettivamente la prevenzione al centro di un sistema che intende (ed è in grado di) misurarsi con la valutazione epidemiologica sulla base di obiettivi di salute, e non solo di obiettivi meramente gestionali.
L’AIE auspica che iniziative di riorganizzazione degli assetti di governo regionali, in atto in alcuni territori, si sviluppino in coerenza con la proposta formulata.
Tuttavia, esprime preoccupazione per quanto potrebbe accadere in Emilia-Romagna in relazione alla ventilata soppressione dell’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale (ASSR). L’ASSR per più di 20 anni ha assicurato, tra le altre, anche la funzione epidemiologica a livello regionale su tematiche come il monitoraggio e lo studio di determinanti di salute, relativi profili, accesso ai servizi e qualità delle cure, lavorando in rete con altre Regioni.
L’AIE, dunque, auspica che, se questo processo venisse portato a compimento, venga comunque preservata e consolidata la funzione regionale di epidemiologia in Emilia-Romagna, come garanzia della capacità di continuare a produrre le conoscenze utili a cogliere compiutamente le opportunità legate a questa fase di riorganizzazione del sistema sanitario.
Dr.ssa Lucia Bisceglia