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Percorso nascita. Donne ancora poco informate sul taglio cesareo

di Miriam Guana

22 APR - Gentile Direttore,
Syrio, società scientifica di ostetriche/ci, coglie l’occasione della Giornata nazionale per la Salute della Donna per presentare una sintesi dei risultati di una propria ricerca (studio trasversale utilizzando un sondaggio autosomministrato online) conclusasi nel luglio 2021 sull'esperienza delle donne che hanno partorito mediante taglio cesareo, in particolare indagare le informazioni ricevute durante la gravidanza, il parto ed il post partum e le loro opinioni riguardo alle cure offerte e ricevute.

Il campione è costituito sa 796 donne che hanno partorito mediante T.C. di cui il 97% è cittadina italiana, il 75,6% è coniugata, 53% è lavoratrice, il 53% è in possesso titolo di laurea.

Le informazioni ricevute sul T.C. in gravidanza. Solo il 42,4% delle intervistate è stata informata sul T.C. ed i contenuti riguardavano in particolare in ordine decrescente: le indicazioni all’intervento, le tecniche chirurgiche, i potenziali rischi e benefici, le tecniche di anestesia, il decorso post operatorio ed il recupero della salute post-intervento. Le informazioni sono state ricevute da parte di operatori sanitari quali ginecologi (42,5%) ostetriche (20,9%) anestesisti (12,4%). ma anche da amici/conoscenti (17.6%). Sono state apprese anche attraverso internet/televisione 18%. 

Il vissuto dalle donne durante l’intervento. I sentimenti e le sensazioni maggiormente percepite dalle intervistate riguardano: rassicurazione e conforto da parte del personale (in particolare anestesista, ginecologo, ostetrica) che si è mostrato gentile e disponibile a fornire informazioni.

E’ stato permesso alla donna di vedere subito il bambino al momento della nascita (54%), dopo pochi minuti (16,3%), alla fine dell’intervento (8.6%), al risveglio dall’anestesia (3,1%).  L'opportunità di praticare lo skin to skin ( contatto pelle a pelle) ancora in sala operatoria si registra nel 25.9%, mentre il primo attacco al seno del bambino è avvenuto nel 16,3%.

La presenza del compagno/partner/persona di fiducia. Registrata nel 36% prima dell’intervento, durante 5.9%, dopo nel 57%, mai per emergenza Covid 19 nel 18.6%.

Informazioni e cure nel post intervento in ospedale (Puerperio). In reparto il bambino è stato vicino alla propria madre (24h su 24) nel 49,8%; Durante il ricovero si rileva una carenza/assenza di informazioni alla puerpera rispetto a: ripresa dell’alimentazione, contraccezione post-cesareo, educazione perineale, igiene intima, gestione della ferita chirurgica, servizio dimissione protetta, benessere emotivo. 

Cure domiciliari dopo dimissione da TC. Le puerpere hanno potuto contare in particolare sull’aiuto del proprio partner nel 84% e del genitore 61%, sui suoceri 21%. Le cure ostetrico/neonatali domiciliari da parte dell’ostetrica sono risultate presenti solo nel 11%. 

Le difficoltà/stati d’animo riscontrati a casa dalle donne “cesarizzate” nei 10/15 giorni dopo la dimissione ospedaliera sono principalmente in ordine decrescente: la difficoltà nella deambulazione, la gestione del lavori domestici, l’allattamento, la gestione della ferita chirurgica e del dolore, l’ansia/tristezza e un’inadeguatezza nell’accudimento del bambino.

I risultati della ricerca richiamano l’attenzione sull’importanza dell’approccio alla salute “olistica” della persona, all’inderogabilità di interventi di miglioramento delle cure ostetriche da offrire durante  il percorso nascita soprattutto a livello territoriale/domiciliare ed alla necessità di assicurare processi di educazione –informazione pertinenti alle differenti circostanze del parto e ai diversi livelli di bisogni/esigenze per donne e coppie in procinto di diventare genitori. 

In occasione di questa giornata nazionale Syrio, Società Italiana di Scienze Ostetrico-Ginecologico-Neonatali intende sensibilizzare i decisori politici sulla urgente necessità di investire sulla tutela della salute della donna in pertinenza ai bisogni di salute emergenti nei rispettivi contesti di riferimento implementando i servizi territoriali e la figura dell’ostetrica (anche nel suo ruolo case manager) nei consultori e nelle case di comunità che il DM 71 prevede di rafforzare e istituire.

Miriam Guana
Presidente SYRIO -  Società Italiana di Scienze Ostetrico-Ginecologico-Neonatali

22 aprile 2022
© Riproduzione riservata

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