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Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia, la transfobia: bisogna fare di più

di M. Giuliani, P. Biondi e D. Peruzzi

16 MAG - Gentile Direttore,
si celebra domani la Giornata Internazionale contro L’OmoBiInterTransfobia (International Day Against Homophobia, Biphobia, Interphobia, Transphobia - IDAHOBIT) riconosciuta dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite dal 2004. La ricorrenza fa riferimento al 17 maggio 1990, una data storica per la comunità LGBT+ - ma in generale per la popolazione mondiale – in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha derubricato l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, definendola “una variante naturale del comportamento umano”. 

L’orientamento sessuale e l’identità di genere sono riconosciuti come aspetti peculiari e non patologici dell’identità sessuale di ogni persona, punto di partenza per un riconoscimento e una valorizzazione delle differenti sfumature che caratterizzano l’essere umano, in un’ottica inclusiva che bandisca discriminazioni basate su queste caratteristiche personali.

Il principio di uguaglianza e di non-discriminazione costituisce un elemento fondamentale della protezione dei diritti umani, garantito dall’art.14 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dalla nostra Costituzione. La paura e l’avversione irrazionali basate sul pregiudizio si declinano spesso in atteggiamenti di esclusione, discriminazione e violenza che hanno delle importanti ricadute sulla vita e sul benessere delle persone che ne sono vittime. I contesti sociali omotransfobici e stigmatizzanti aumentano infatti la prevalenza di disturbi psicologici nella popolazione LGBTQ+, con un forte aumento delle condotte suicidarie.

Già nel 1973 l’American Psychiatric Association aveva eliminato l’omosessualità dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), ma i testi scientifici dell’epoca continuavano a parlare di omosessualità egodistonica, stabilendo che le persone omosessuali vivessero il proprio orientamento sessuale con malessere e disagio. E’ evidente come l’evoluzione storica del pensiero critico sull’omosessualità sottenda la centralità del significato puramente culturale della dicotomia sano/patologico, normale/deviante, in totale assenza di evidenze mediche a riguardo.

Con la terza revisione del DSM nel 1987 viene eliminata anche la dicitura di distonia. Nell’acronimo IDAHOBIT sono inserite anche la Bifobia, l’Interfobia (persone intersex) e la Transfobia in rappresentanza di una visione culturale che rispetti le differenze di tutte le componenti dell’identità sessuale.


Ci auguriamo che presto la giornata del 17 maggio contempli anche discriminazioni meno conosciute rivolte a persone aromantiche o asessuali, sempre più visibili e attive nel lavoro di cambiamento culturale e sociale in ottica di una maggiore rappresentatività e convivenza delle differenze. Nel 2022, infatti, assistiamo ancora a discriminazioni a carico dell’identità sessuale delle persone, motivo per cui è importante sensibilizzare le comunità rispetto a queste tematiche. Riteniamo opportuno che anche la nostra comunità professionale sia formata rispetto a queste tematiche e possa occuparsene in ogni ambito di attività, prendendo coscienza dei bias che possono interferire nel proprio lavoro. Per psicologi e psicologhe è fondamentale pensare i contesti in modo inclusivo, a prescindere dall’identità sessuale delle persone coinvolte, offrendo interventi di prevenzione a livello educativo e scolastico affinché le nuove generazioni abbandonino disinformazione e pregiudizio. 

Marta Giuliani
Psicologa e psicoterapeuta, consigliera dell’Ordine degli Psicologi del Lazio e Coordinatrice del Gruppo di Lavoro Psicologia e Sessualità

Paola Biondi
Psicologa, psicoterapeuta, referente del Progetto Pari Opportunità dell’Ordine degli Psicologi del Lazio

Debora Peruzzi
Psicologa, componente del Gruppo di Lavoro Psicologia e Sessualità dell’Ordine degli Psicologi del Lazio


16 maggio 2022
© Riproduzione riservata

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