Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Martedì 23 APRILE 2024
Lettere al direttore
segui quotidianosanita.it

Eroi durante la pandemia, ma ora pagate la mensa!

di Chi si cura di te?

12 LUG -

Gentile direttore,
con una nota pubblicata ieri, l’Università del Piemonte Orientale ha fatto sapere agli specializzandi di area sanitaria che saranno tenuti a pagare il servizio mensa di cui hanno usufruito negli ultimi due anni e mezzo. L’Università ha infatti comunicato che: “si procederà alla determinazione del debito pregresso relativo ai pasti consumati dal 1° gennaio 2019 e alla successiva elaborazione dei piani di recupero e relativa rateizzazione”.

Tale provvedimento deriva dall’applicazione retroattiva del “Protocollo d’intesa per le Scuole di Specializzazione di Area Sanitaria tra la Regione Piemonte e l’Università del Piemonte Orientale” sottoscritto nel 2018 secondo cui l’accesso al servizio mensa da parte delle specializzande e degli specializzandi “è consentito alle stesse condizioni del personale dipendente (costo di € 1,03 per ciascun pasto consumato con rilevazione dell’utilizzo del servizio mediante il badge). Tale costo mensa sarà addebitato agli specializzandi tramite trattenuta sulla borsa”.

Peccato che di tale protocollo non fosse mai stata data comunicazione agli specializzandi e, finora, non era mai stato richiesto alcun pagamento per accedere alla mensa.

Indipendentemente dal costo del servizio, rivendicare il versamento degli arretrati tramite trattenuta dalla borsa di specializzazione è assurdo nonché ingiusto: non si può rivendicare il pagamento di un servizio senza aver comunicato in precedenza il costo dello stesso e senza aver quindi dato agli interessati la possibilità di scegliere se usufruirne o meno.

A ciò si aggiunge, ancora una volta, una condizione ormai ben nota e che denunciamo da anni: noi specializzandi siamo inquadrati come studenti e come tali versiamo le tasse universitarie. Al contempo offriamo servizio assistenziale tramite convenzione con gli ospedali universitari ove svolgiamo in tutto e per tutto un lavoro comparabile a quello dei dipendenti in termini di impegno e di responsabilità, ma non abbiamo un contratto di lavoro. Non godiamo di alcun diritto di lavoratori. Tuttavia, quando si tratta di oneri, siamo sempre equiparati ai medici dipendenti.

Non è la prima volta che noi medici specializzandi subiamo decisioni prese dall’alto senza essere interpellati. Non godendo di una rappresentanza sindacale non abbiamo alcuna possibilità di interlocuzione con l’Azienda Ospedaliera e, troppe volte, veniamo a conoscenza di norme che riguardano il nostro lavoro solo a posteriori, con estremo ritardo e senza possibilità di replica.

Pertanto, riteniamo tale provvedimento inaccettabile e denunciamo il comportamento dell’Università del Piemonte Orientale nei confronti dei medici specializzandi che, in questi anni di pandemia, hanno permesso, col proprio lavoro, di sopperire alle mancanze strutturali del Servizio Sanitario Nazionale, sacrificando spesso la loro stessa formazione.

Associazione “Chi si cura di te?” - Novara



12 luglio 2022
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lettere al direttore

lettere al direttore
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy