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Specialista in Cure Primarie: raddoppiano le borse. Lombardia, Veneto e Campania in prima linea

di V.Lavecchia, A.Giusti, F.Maffettone, G.Angeloni, C.De Virgilio Suglia, G.S.Dalle Luche, F.Pignatti

14 SET -

Gentile Direttore,
a nome degli specialisti e specializzandi in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie (MCCP) esprimiamo grande soddisfazione per l’aumento del numero dei contratti sia statali che regionali stanziati alle Scuole di Specializzazione in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie. Rispetto al 2021, in cui erano stati assegnati 86 contratti su un totale di 18.847 (1 contratto MCCP ogni 219), quest’anno il trend è più che raddoppiato: sono stati, infatti, finanziati 142 contratti su 14.025 (1 contratto MCCP ogni 98 borse).

Complice dell’aumento oltre all’apertura delle nuove scuole nelle Università di Milano, Verona e Politecnica delle Marche è stata la volontà di investire sulla nostra figura professionale nelle Regioni Lombardia, Veneto e Campania, che hanno finanziato rispettivamente 14, 10 e 2 borse aggiuntive con fondi regionali.

Tuttavia, riteniamo sia giunto il momento allo specialista delle Cure Primarie venga data la giusta valorizzazione non solo nei numeri ma anche nella sostanza riconoscendo la sua specificità. La nostra è infatti l’unica specializzazione a formare specialisti per le Cure Primarie ma senza avere una classe concorsuale dedicata, la quale ci permetterebbe di esercitare l’assistenza sanitaria primaria nel ruolo della dirigenza medica all’interno del SSN.

Lo specialista in MCCP, per chi ancora non lo conoscesse, è un clinico i cui ambiti di competenza professionale sono la medicina generale, le cure primarie, la gestione e direzione dei servizi territoriali (DIM 2015 n. 68) e le cure palliative (DM del 11 agosto 2020). Lo specifico core curriculum rende questo specialista strategico per le ASL poiché all’interno delle Case della Comunità (CdC), degli Ospedali di Comunità (OdC) e dei Dipartimenti di Cure Primarie e Distretti il MCCP può già essere impiegato sia in attività cliniche (es. in ambulatori per patologie croniche) che organizzative.

Purtroppo, però, dopo sette anni dall’emanazione del DIM n. 68 del 2015 e numerosi atti di impegno del governo, anche emanati in corso di questa legislatura, restiamo ancora in attesa che il Ministero della Salute istituisca la disciplina concorsuale in “Medicina di Comunità e delle Cure Primarie” che permetta anche agli specialisti in MCCP di essere scelti dai cittadini come medici di assistenza primaria. Non sanare questo vulnus normativo ci appare incomprensibile, soprattutto in considerazione della grave carenza di medici di medicina generale (MMG) che lascia molte zone d’Italia senza assistenza primaria e le ASL con poche soluzioni praticabili.

Inoltre il recente D.M. 77, che ridisegna la medicina territoriale mettendo al centro il ruolo della “Comunità”, include proprio lo specialista in MCCP nell’équipe multiprofessionale per svolgere  attività cliniche nelle CdC e negli OdC (la locuzione latina nomen omen ci pare, in questo caso, più che appropriata).

È ormai unanime l’idea che l’attuale medicina territoriale non sia più in grado di rispondere in modo efficace ai bisogni della popolazione e debba essere riformata, per farlo occorre tenere conto della formazione dei professionisti che andranno a lavorare nel territorio. In un recente articolo pubblicato su Quotidiano Sanità, il presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) suggerisce la necessità di un “Corso di Specializzazione per le Cure Primarie”.

Sperando di fare cosa gradita, informiamo il presidente della SIMG che la specializzazione in “Cure Primarie” esiste già ed è stata istituita nel lontano 1996 “con lo scopo di formare medici specialisti nel settore professionale della medicina di famiglia e di comunità, idonei a  ricoprire  ruoli dirigenziali nell'area dell'assistenza sanitaria primaria” (Decreto MURST 3 luglio 1996) e attualmente vanta ben 9 Scuole in tutta Italia.

La formazione dello specialista in MCCP si realizza sul territorio: negli ambulatori dei MMG, nella rete delle cure palliative territoriali, nei Distretti e nei Dipartimenti di Cure Primarie. Una formazione che rispetta ampiamente i requisiti minimi definiti dall’Unione Europea sulla formazione specifica in medicina generale (Direttiva Europea 2005/36/CE Art. 28, commi 3 e 5).

Recentemente FIASO propone l’attuazione di un provvedimento legislativo straordinario per un periodo di tempo di 24-36 mesi per l’assunzione dei laureati in medicina abilitati all’esercizio della professione per coprire le carenze di organico, ma andrebbe aggiunto che occorre anche verificare se le risorse già formate siano utilizzate al pieno delle proprie capacità.

Ci rivolgiamo quindi ai decisori politici che si troveranno a governare dopo il 25 settembre affinché attuino una reale riforma della medicina territoriale che i cittadini aspettano da tempo, coinvolgendo tutti gli operatori del sistema sanitario.

Come azione prioritaria chiediamo di colmare i vuoti normativi fin qui descritti, perché una sanità territoriale con Case della Comunità e Ospedali di Comunità senza il medico specialista in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie appare davvero inspiegabile.

Dott. Vincenzo Lavecchia

Rappresentante Specializzandi MCCP Modena e Reggio Emilia

Dott.ssa Arianna Giusti
Rappresentante Specializzandi MCCP Padova

Dott. Francesco Maffettone
Rappresentante Specializzandi MCCP Napoli

Dott. Gabriele Angeloni
Rappresentante Specializzandi MCCP Roma Sapienza

Dott. Cesare De Virgilio Suglia
Rappresentante Specializzandi MCCP Bari

Dott.ssa Georgia Santos Dalle Luche
Rappresentante Specializzandi MCCP Bologna

Dott. Fabio Pignatti
Specialista in MCCP dirigente medico Organizzazione dei Servizi Sanitari di Base coordinatore nazionale Cure primarie dell’Associazione Italiana Medici (AIM)



14 settembre 2022
© Riproduzione riservata

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