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La violenza contro le “altre” donne

di Manlio Converti

28 NOV -

Gentile direttore,
è molto importante, almeno una volta all'anno, ricordare la violenza contro le donne e la violenza la maggiore contro le colleghe donne, ma come AMIGAY aps vogliamo ricordare anche le "altre donne", vittime spesso di violenza ma ignorate o maltrattate dalla stampa nazionale: le donne lesbiche e le donne transgender.

Le donne Lesbiche. Per le donne e, tra queste, le centinaia di colleghe lesbiche, dobbiamo dire che il loro rischio, come dimostra anche questa metanalisi canadese, è maggiore di quello generale, ma solo quando ad esse non è permesso di vivere liberamente la propria esistenza.

Per fortuna molto sta cambiando nelle nuove generazioni e queste donne, queste colleghe, oggi sono integrate non solo con le proprie identità di donne lesbiche ma anche con le loro compagne, mogli o figlie

E' il Coming Out, ma soprattutto il Supporto alla Visibilità da parte degli altri colleghi e colleghe, a garantire contro le violenze alle colleghe lesbiche. Speriamo venga inserito presto anche nel CCNL come obbligo comportamentale del personale sanitario.

Le donne Transgender. Sono rare le colleghe transgender, tra queste conosciamo solo la dott.ssa Martina Castellana, Dermatologa ed esperta di Medicina di Genere, ma sono tantissime quelle donne transgender che sono vittima di violenza, generalmente perché espulse dal contesto familiare, anche in adolescenza e di conseguenza costrette a diventare Sex Workers.

In questi casi sono gli aspetti sociali e familiari ad essere preminenti e protettivi o ad essere gravi fattori di rischio.

Secondo questo come altri studi bisogna sapere che:

1) Le donne transgender sono uccise con una frequenza elevatissima rispetto a tutte le altre donne;

2) le donne transgender sono piu spesso aggredite in strada perché più spesso Sex Workers;
3) Il loro omicidio è spesso brutale e violento, correlato all'abuso di alcolici o droghe;
4) Gli assassini generalmente sono degli sconosciuti o partner occasionali ed anonimi;
5) Gli assassini sono in media più poveri delle vittime e considerano donne e persone LGBTI come "minoranze spregevoli", anche da derubare;
6) Le vittime Transgender sono quasi tutte sotto i 30 anni, il che rimarca la precarietà ulteriore delle proprie vite;
7) Le vittime Transgender in seguito all'espulsione familiare sono state costrette spesso a diventare Sex Workers;
8) Essere espulse da casa aumenta il rischio di abuso di Alcol e Droghe, che aumentano il rischio di essere uccise.

Sono quindi le relazioni sociali (e per le donne transgender l'inclusione familiare, scolastica e laorativa) ad essere necessarie per evitare o almeno ridurre il rischio di violenza, che è assolutamente spropositato per le donne lesbiche ma soprattutto per le donne transgender.

Quest'altro studio mostra infine le modalità di abuso generali e specifiche contro le persone LGBTI, che possono essere particolarmente utili per ridurre veramente il rischio di violenza sulle "altre" donne:

Meccanismi generali, ma peggiori per le donne se Lesbiche o Transgender:
1) Coercizione o Minacce
2) Intimidazioni
3) Abuso Emotivo ossia Minare l'Autostima
4) Isolamento sociale e fisico
5) Negare o Minimizzare l'abuso
6) Incolpare la vittima dell'abuso
7) Usare i figli come giustificazione o minaccia
8) Usare il privilegio patriarcale
9) Abuso economico impedendo autonomia lavorativa

Meccanismi specifici contro persone LGBTI:
1) Paura della divulgazione dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere a familiari, amici o colleghi di lavoro
2) Aumento dell'isolamento a causa di fattori come la mancanza di sostegno familiare o di reti di sicurezza.
3) Minare il senso del genere o dell'identità sessuale di qualcuno, in particolare se transgender
4) Limitare o controllare l'accesso a spazi e reti rilevanti per fare coming out
5) Venire a patti con il genere e l'identità sessuale negando la propria identità
6) Gli abusati possono credere di "meritare" l'abuso a causa di convinzioni negative interiorizzate su se stessi
7) L'abusato può credere che non sia disponibile alcun aiuto a causa dell'esperienza o della percezione di omo/bi/transfobia dei servizi di supporto sociale, sanitario e giuridico.

"Ringraziamo infine il Presidente Anelli per l'impegno di migliorare la deontologia professionale a favore delle donne, ma speriamo voglia anche accogliere le richieste AMIGAY aps contro la violenza sanitaria alle persone LGBTI."

Manlio Converti
Psichiatra
Presidente AMIGAY aps



28 novembre 2022
© Riproduzione riservata

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