Gentile direttore,
in questo periodo leggiamo sul nostro giornale e un po' su tutti i periodici sanitari che regna un grande fervore sulle scelte in materia sanitaria che andrebbero fatte. Il numero chiuso alla facoltà di Medicina, la carenza sempre più accentuata di medici, la chiusura di buona parte dei presidi sanitari per cui alcuni sono costretti a fare anche 100 km per trovare un pronto soccorso, le lunghe liste d'attesa, il rinnovo del contratto e gli stipendi dei medici del SSN che sono tra i più bassi in Europa.
Ebbene noi medici tendiamo a vedere solo una faccia della medaglia. È vero che gli stipendi dei medici sono bassi, ma quelli dei parlamentari sono i più alti in Europa, è vero che gli ospedali chiudono ma in compenso si sta parlando di restaurare le province, con un consenso politico trasversale unanime. Quindi è sinceramente ingeneroso accusare i politici di inefficienza: quando combattono pro domo sua sono molto efficienti. Certo in sanità contribuiscono poco. Se ne escono con trovate estemporanee, tipo quella del senatore Monti, di abbandonare il SSN e affidarci alla sanità privata, come negli USA.
Mi ha ricordato tanto la frase attribuita impropriamente a Maria Antonietta, alla vigilia della rivoluzione francese che, a chi le diceva che il popolo non aveva il pane, pare consigliasse di distribuire croissants. Forse non si è accorto che Obama ha cercato invece di aumentare la assistenza pubblica e nemmeno Trump ha osato smantellare completamente la sua riforma. E non si è neppure accorto che una sanità privata come quella americana qui da noi semplicemente non c'è; negli USA per una emergenza ti portano in un grosso ospedale privato che funziona. Qui vorrei vedere se per un incidente automobilistico con 10 veicoli coinvolti o una sparatoria portassero i feriti alla Clinica del dott Guido Tersilli Villa Celeste.
Concludendo temo che le nostre chiacchiere sono destinate a rimanere tali. Ai politici francamente interessa poco di noi, bollati con l'epiteto di tecnici. Per cui, cari colleghi, con le parole del Manzoni, torniamo ai "solchi bagnati di servo sudor"
Dott. Massimo Sonnino