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Formazione, i punti di forza della Pdl Malavasi

di Saverio Proia

15 DIC - Gentile Direttore,
l’onorevole Ilenia Malavasi ha presentato e sta continuando a presentare una serie articolata e, direi, onnicomprensiva, di disegni di legge di riordino o di riforma dell’ordinamento e della formazione dell’insieme delle professioni della salute. In questo quadro di proposte legislative assume una connotazione rilevante e strategica la proposta di legge di riforma della formazione specialistica medica e con essa di tutte le professioni della dirigenza sanitaria (odontoiatra, veterinario, farmacista, biologo, chimico, fisico e psicologo).

Costituisce, certamente, un contributo determinante e centrale per valorizzare il ruolo dell'insieme delle professioni sanitarie e sociosanitarie nella sfida di ricostruire il SSN, anche grazie al PNRR, dopo troppi anni di tagli economici, di strutture e di personale del SSN, rispondendo, così, alla capacità di soddisfare i nuovi bisogni di salute, ma anche di quelli precedenti, risultanti dal mutato quadro epidemiologico e demografico del nostro Paese.

Come ormai molti, ma non tutti, hanno capito che in Italia non è presente una carenza di medici bensì di medici specialisti tendente ad acuirsi enormemente nel breve e medio periodo e per questo il disegno di legge dell’onorevole Malavasi accetta la sfida e la rilancia al Parlamento, alle Regioni e al Governo di riformare nella forma più adeguata possibile la formazione specialistica della professione di medico chirurgo e delle altre professioni sanitarie formate e abilitate con laurea magistrale.

Il disegno di legge contiene le seguenti centralità innovative e discontinue rispetto all’attuale situazione:

- la restituzione del ruolo di formazione specialistica che si riconosce ai medici e agli altri professionisti sanitari dipendenti del SSN, ovviamente in collaborazione e non in contrapposizione con i docenti universitari, in quanto è certamente la formazione specialistica di livello e titolarità universitaria ma essendo finalizzata a “produrre” uno specialista in grado di avere conoscenze, competenze e capacità di intervento diverse, più avanzate e specialistiche di quelle proprio del medico o altro professionista sanitario formato ed abilitato dalla sola laurea magistrale, se è pur vero che per la sua parte teorica si può avvalere dei docenti degli Atenei trattandosi essenzialmente di formazione al lavoro specialistico non può che realizzarsi e svilupparsi laddove gli specialisti operano e dagli stessi specialisti senior essere seguiti come tutor e docenti;

- il superamento dell’istituzione della borsa di studio per gli specializzandi che non essendo studenti bensì esercenti la professione di medico o altra professione sanitaria in un percorso di ulteriore formazione specialistico post laurea prevendo una vera propria loro piena contrattualizzazione con uno specifico contratto di formazione lavoro regolamentato .in una specifica sezione contrattuale all'interno dello stesso CCNL dei colleghi già specialisti e incardinati nella dirigenza medica e sanitaria, prevedendo per loro i medesimi doveri e diritti economici, normativi e previdenziali, ovviamente nel rispetto reale che loro condizione e propria e specifica di un dirigente/specialista in formazione ma già abilitato all’esercizio della propria professione, prevedendo la progressiva attribuzione di autonome competenze specialistiche dopo la positiva verifica e nei fatti riconoscendo e apprezzando che gli specializzandi costituiscono già una risorsa professionale e un valore aggiunto per le stesse Aziende sanitarie sede del loro percorso di specializzazione;

- l’estensione della suddetta modalità formativa e contrattuale agli specializzandi delle altre professioni della dirigenza sanitaria, alle quali, nonostante che la norma lo prevedesse, sinora è legato loro l’istituto della borsa di studio così che la formazione medico specialistica è carico del bilancio pubblico mentre quella delle altre professioni sanitarie è sostenuta integralmente dai bilanci delle famiglie di appartenenza;

- l’elevamento della formazione regionale in medicina generale in una vera e propria al pari delle altre, formazione specialistica universitaria con le medesime regole delle altre specializzazioni mediche, compresa la natura giuridica e contrattuale dello specializzando in medicina di famiglia prevedendo che già all’interno del corso di laurea in medicina e chirurgia attraverso l’istituzione di un dipartimento integrato Università e Azienda sanitaria sia prevista la formazione e il tirocinio, compresi gli studi dei MM.GG, nelle cure primarie;

- il superamento dell’imbuto formativo della professione medica realizzando un unico e unitario percorso formativo della laurea magistrale e del successivo diploma di specializzazione per il professionista che intenda operare nel SSN e negli altri servizi e presidi sanitari pubblici, accreditati e autorizzati, risolvendo così il dramma delle migliaia di medici a cui negando l'accesso alla specializzazione negano, così l'accesso al lavoro;

- il coinvolgimento in tutto il processo, comprese le fasi dell’individuazione dei fabbisogni formativi di laurea e di specializzazione dei sindacati rappresentativi dei medici specialisti e della dirigenza sanitaria, oltre le già previste rappresentanze istituzionali ordinistiche, in quanto per individuare i fabbisogni formativi entrando nel merito dell’organizzazione del lavoro medico e sanitario si riconosce competenza e conoscenza a chi opera all’interno di tale o.d.l.

Si tratta, pertanto di una proposta di legge che il PD generosamente e responsabilmente mette a disposizione del Parlamento, delle Regioni e del Governo nella speranza che in questa legislatura si possa finalmente riordinare e riformare il percorso specialistico dei medici e delle altre professioni sanitarie in forma strumentale e funzionale alla difesa e al potenziamento della capacità dello Stato di tutelare e promuovere il diritto alla salute individuale e collettiva.

Si tratta, quindi di un d.d.l. che troverà largo consenso anche tra le tantissime rappresentanze ordinistiche, scientifiche, sindacali della professione medica e delle altre professioni sanitarie interessate, comprese quelle degli specializzandi, nonché, ovviamente, quello augurabile delle stesse rappresentanze accademiche.

Saverio Proia

15 dicembre 2023
© Riproduzione riservata

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