Gentile Direttore,
in relazione ai percorsi giudiziari di pazienti con disturbi mentali (folli rei e rei folli per usare antiche denominazioni) nonché sullo stato della salute mentale negli Istituti di Pena gli interventi puntualmente pubblicati da QS evidenziano la complessità del problema e la conseguente difficoltà o impossibilità a definire una soluzioni specie se uniche e semplici. Viste anche le tante contraddizioni aperte, mi sembra importante cogliere gli elementi propostivi di ogni contributo.
I diversi livelli di intervento possono essere:
Un altro punto che può essere utile analizzare è quello dell’attuazione dell’accordo 30 nov. 2022: al momento risulta che 5 regioni hanno pienamente realizzato il Punto Unico Regionale (PUR) e 3 hanno messo a regime il sistema informativo SMOP. Unire gli sforzi per fare ciò che si è deciso è molto importante, anche perché ciò consentirebbe di affrontare secondo priorità il tema della lista di attesa superando il criterio cronologico in favore della condizione (priorità ai detenuti “sine titulo”) tenendo conto sia dei bisogni di cura e delle necessità di sicurezza. Un impianto che se attuato mediante protocolli condivisi e praticati può segnare un significativo passo avanti che potrebbe essere facilitato da risorse dedicate (Budget di salute, casa, formazione, lavoro) nell’ambito di un ampio lavoro interistituzionale. La situazione è assai variegata a livello regionale di questo occorre tenere conto prima di adottare provvedimenti nazionali. Infatti dai dati derivati dal sistema SMOP forniti dal Dr. Giuseppe Nese e presentati in un recente convegno alla Camera dei Deputati la situazione a maggio 2024 era quella riportata in tabella.
Infine sarebbe utile verificare lo stato di attuazione di due sentenze della Corte Costituzionale la n. 99/2019 sulla misura alternativa in deroga per l’infermità mentale sopravvenuta in corso di detenzione e la n. 10/2024 sul diritto all’affettività, sessualità e alle relazioni. Temi rilevanti per la salute anche quella mentale e il benessere delle comunità.
Pietro Pellegrini
Direttore Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze Patologiche
Ausl di Parma