Gentile direttore,
è difficile trovare le parole per intervenire e rispondere a questa ennesima provocazione del papa, ma più che altro per chiedere una attenzione maggiore, una difesa e un rispetto da parte di chi ci governa, se non altro perché siamo ancora uno Stato laico. La società civile può essersi confusa sentendo il papa che tante volte ha preso la difesa dei più deboli, dei migranti, di quelli che non hanno casa e cibo, ma che non perde occasione per chiarire quale sia la sua e di molti chierici, preoccupazione maggiore: che le donne stiano al loro posto, quello che da secoli viene loro assegnato, di custodi della casa, delle tradizioni, di esseri umani non in grado di prendere decisioni autonome, soprattutto nel campo della sessualità, della propria salute e della maternità o meno (ricordo che anche la contraccezione efficace è stata criminalizzata da Bergoglio).
Sicari è una brutta parola: i sicari sono quelli che uccidono su comando e a pagamento… Parola pesantissima; come giustamente scrive la collega Anna Pompili se i medici sono sicari, le donne sono assassine.
Ecco le parole e le intenzioni che le muovono possono essere armi di distruzione. In questo caso psicologica. Come psichiatra nel mio lavoro quotidiano vedo e sento quanti danni fanno le parole e la realtà più o meno umana di chi le anima. Per quale motivo una donna decida di interrompere una gravidanza non è sindacabile: non merita l’appellativo di assassina. Come medico e donna vorrei ribadire che una legge dello Stato rende possibile la IVG (a determinate condizioni e non è questo il luogo per discuterne l’efficacia e l’effettiva applicazione). Come psichiatra e psicoterapeuta mi interessa che troppe donne, ragazze, portino dentro di loro sensi di colpa perché nella cultura che ci circonda ancora non è chiaro cosa sia la nascita umana. E che ancora non si possa parlare liberamente ed efficacemente di contraccezione e sessualità in particolare fra i giovani. Ma al di là di questo che è un tema scientifico che andrebbe affrontato in maniera seria e laica, come medico mi aspetterei una decisa presa di posizione da parte sia degli Ordini dei medici, forse anche dei Sindacati medici, sia del nostro Ministero della salute. Gli ‘eroi’ dei tempi del Covid sono ora ‘sicari’?!
In epoca di aggressioni agli operatori sanitari non è proprio opportuna questa esternazione del ‘Santo Padre’; ricordo che negli USA ci sono state aggressioni anche letali ai danni di medici e sanitari che praticavano aborti. Ricordo anche che in Italia gli ‘hate speeches’ sono oggetto di una specifica norma.
Con rispetto
Irene Calesini
Roma 05/10/2024