Disabilità, inclusione e partecipazione spariscono dall’Atto di indirizzo
di Alessandro Giustini
06 FEB -
Gentile direttore,
il Ministero della Salute ha diffuso il suo Atto di Indirizzo 2025: tantissime affermazioni, indicazioni progettuali, impegni operativi e programmi di lavoro che abbracciano quasi tutto l’orizzonte delle problematiche del Servizio Sanitario Nazionale.
La prima immagine che ne deriva è purtroppo la ripetizione di concetti e stili culturali e programmatori che ben conosciamo da tanti anni: ripeto purtroppo in gran parte teorici e di vago sapore astratto ed infatti molto poco tradotti in pratica (ma forse non era neppure possibile?)
Però c’è una cosa che è del tutto nuova e clamorosa: la totale assenza in tutto il testo (sottolineo tutto) di 3 parole: disabilità, inclusione, partecipazione. Una assenza che si manifesta nella completa mancanza di analisi di questi temi rispetto alla rilevanza che hanno rispetto alla condizione di salute degli Italiani di oggi e di domani; mancanza di programmazione e costruzione di programmi integrati di cura e riabilitazione per fronteggiare questi grandi e crescenti problemi.
Significa forse che nel nostro Paese questi argomenti sono ritenuti superflui per la gestione delle condizioni di salute della popolazione? Oppure vengono relegati erroneamente dal Ministero Salute ad altri organismi governativi nazionali o locali?
In realtà mi pare che si i rischi di confondere il concetto di salute (compito del Ministero) con quello diverso e più elementare di sanità?
La immagine culturale, scientifica e quindi politica che emerge da questa constatazione è veramente drammatica.
Peraltro chi lavora da tempo come me in questo ambito sa invece come all’interno del Ministero siano presenti e molto attive numerose qualificate risorse scientifiche, culturali, amministrative che molto bene hanno affrontato tantissimi temi connessi con la disabilità in qualunque età, di qualunque origine e complessità, in qualunque setting sanitario, in qualunque condizione di presa in cura.
Risorse che in sinergia con esperti, Università, Società Scientifiche hanno generato negli anni numerosi atti molto significativi come Linee Guida, Piani di Indirizzo nazionali, Documenti di consenso, pubblicazioni ma anche Decreti ed intese Stato-Regioni che hanno fatto progressivamente migliorare molto le caratteristiche dell’offerta del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Nel mondo in questi anni sono avvenute molto importanti evoluzioni positive per la tutela della Salute per i cittadini con disabilità sia per la rapida evoluzione della ricerca e della innovazione riabilitativa (anche tecnologica) sia per la crescente evidenza dei dati epidemiologici che mostrano come questi problemi sono sempre più rilevanti.
La stessa percezione di salute da parte dei cittadini, la percezione di validità del Ssn sono sempre più direttamente connesse con la efficacia e completezza dei servizi garantiti per contrastare le condizioni di disabilità dei cittadini e crescenti sono gli investimenti necessari in tal senso. Investimenti ovviamente che si moltiplicano a carico dei servizi socio-assistenziali e delle famiglie in carenza di questi appropriati e tempestivi interventi preventivi e riabilitativi da mettere in campo fin dalle fasi di acuzie dei problemi.
Gli organismi internazionali hanno con grande chiarezza dato indicazioni sulla priorità che questi bisogni rivestono nell’opera di tutela della salute e dei diritti di queste persone: il nostro Ministero della Salute ad esempio ha di recente preso parte attivamente e sottoscritto le decisioni di una Assemblea Mondiale dei Governi mondiali a Ginevra proprio sui temi di come sviluppare la Riabilitazione per contrastare la Disabilità.
In tutto questo la situazione del nostro Paese è senza dubbio abbastanza qualificata ad es. nel contesto europeo e le stesse Associazioni di tutela dei diritti dei disabili (sappiamo molto attive e anche critiche) lo riconoscono: comunque non tutto certamente è ben risolto ed organizzato ne tutte le innovazioni sono ben applicate. Ad esempio appare purtroppo evidente come ancora non si comprende bene che il riferimento nella difesa della salute non è solo il paziente ma invece globalmente la persona nel suo contesto complessivo. Persiste la difficoltà a comprendere come appunto il funzionamento della persona è divenuto ufficialmente per l'Oms uno degli indicatori della salute di ogni popolazione, accanto alla mortalità ed accanto (e potremmo dire nonostante) alla morbilità.
E questo Atto di Indirizzo ne è la clamorosa e lampante dimostrazione.
Certamente un Atto di Indirizzo è senza dubbio il posto giusto dove necessariamente anche tutte queste problematiche dovrebbero esser affrontate per continuare ed arricchire come possibile questa evoluzione positiva realizzata negli anni recenti. E’ sicuramente il luogo dove si debbono indicare e consolidare obiettivi ed azioni sinergiche tra professionisti, tra setting di presa in cura in ospedale e nel territorio fino a domicilio (il primo luogo di cura si è detto?) che sono essenziali in una problematica composita, mutevole ed articolata dal punto di vista biologico, ma anche funzionale, comportamentale e relazionale com’è la Disabilità.
Quando si manifesta una malattia o trauma questa può provocare molteplici e diverse alterazioni e menomazioni biologiche e funzionali nella persona, le quali possono generare una condizione di disabilità in relazione al contesto di vita della persona stessa, la quale disabilità se non affrontata può a sua volta generare ulteriori malattie e menomazioni. Questo come sappiamo è il processo con cui si debbono misurare prevenzione, cura e riabilitazione.
Possiamo dire che l’Atto di indirizzo, a causa di patologie culturali e programmatorie, manifesta evidenti disabilità ed alterazioni del funzionamento nel rapporto con il compito che deve poter svolgere rispetto al contesto epidemiologico e dei diritti di salute a cui è chiamato proprio dal Ministero Salute: quindi tra il serio ed il faceto dovrà esser riabilitato.
Siamo molto ottimisti come lo sono sempre gli operatori della riabilitazione.
Alessandro Giustini
06 febbraio 2025
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