Incentivi fiscali legati agli stili vita
di Antonio Di Filippo
13 FEB -
Gentile Direttore,l’idea di adottare sconti fiscali basati sugli stili di vita sta guadagnando interesse in tutto il mondo, come un modo per promuovere la salute pubblica e ridurre i costi sanitari. L’obiettivo è incentivare concretamente i cittadini ad adottare abitudini salutari, mitigando così l’impatto finanziario che stili di vita inappropriati hanno sui sistemi sanitari nazionali.
Alcuni paesi hanno già introdotto incentivi fiscali per incoraggiare stili di vita più sani. Ad esempio:
● Finlandia: Ha implementato politiche fiscali per ridurre il consumo di zucchero, attraverso tasse sulle bevande zuccherate, incentivando allo stesso tempo il consumo di cibi sani attraverso sconti fiscali su frutta e verdura.
● Singapore: Ha lanciato programmi che offrono sconti su assicurazioni sanitarie per individui che partecipano a programmi di benessere o raggiungono determinati obiettivi di salute, come mantenere un peso corporeo appropriato.
● Sud Africa: Ha introdotto incentivi fiscali per aziende che investono nella salute e nel benessere dei propri dipendenti, come programmi di fitness e consulenze nutrizionali.
In Italia, l’idea di collegare la fiscalità agli stili di vita è ancora in fase di discussione, ma potrebbe rappresentare un modello innovativo per promuovere la salute pubblica che vada oltre i sistemi di misurazione dell’efficacia delle azioni poste in essere dalle singole Regioni, per promuovere stili di vita più appropriati e l’aderenza dei cittadini residenti ai programmi di screening previsti (1).
In un modello di sanità pubblica universalistico, come quello italiano, i costi per i trattamenti sanitari sono sostenuti collettivamente dai contribuenti. Comportamenti come fumo (2), consumo eccessivo di alcol (3), alimentazione scorretta (4) e inattività fisica (5) sono fattori di rischio noti per malattie croniche, che generano elevati costi sanitari.
Anche secondo alcuni studi (6) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, stili di vita non salutari sono responsabili di una parte significativa delle spese sanitarie globali. Pertanto, incoraggiare comportamenti salutistici attraverso incentivi fiscali potrebbe ridurre questi costi, alleviando la pressione finanziaria sui sistemi sanitari.
L'idea di applicare sconti fiscali in base agli stili di vita solleva importanti questioni etiche:
● Equità: È giusto premiare fiscalmente chi adotta stili di vita salutari mentre penalizza indirettamente chi non lo fa? Alcuni potrebbero sostenere che condizioni socio-economiche e fattori ambientali possano influenzare la capacità degli individui di fare scelte salutari.
● Accesso alle Cure: Stili di vita non salutari comportano una maggiore domanda di assistenza sanitaria, impattando quindi considerevolmente anche sulle liste d'attesa. Questo complica oltremisura la possibilità di accesso alle cure mediche anche di chi, invece, cerca di mantenersi in salute, creando un sistema che non premia i comportamenti virtuosi.
● Libertà Individuale: Alcuni potrebbero vedere questi incentivi come una forma di paternalismo, interferendo con la libertà di scelta personale. Trovare un equilibrio tra promozione della salute pubblica e rispetto delle libertà individuali è cruciale.
Come incentivare stili di vita più salutari?
Tra le iniziative già attuate in Italia, sono sicuramente meritevoli di menzione:
- Detrazione per l'iscrizione a corsi sportivi per bambini: Le famiglie italiane possono beneficiare di una detrazione fiscale del 19% per le spese sostenute per l’iscrizione dei figli (tra i 5 e i 18 anni) a corsi sportivi, attività motorie e sportive organizzate da associazioni, società sportive dilettantistiche, palestre, e centri sportivi, come il programma “Guadagnare Salute” del Ministero della Salute, che si occupa di promuovere stili di vita sani.
- Tasse sul tabacco e sui prodotti alcolici: Anche se non specificamente legate all’alimentazione o all’attività fisica, le accise definite per tabacco e alcol hanno l’obiettivo di ridurre l'incidenza di comportamenti dannosi per la salute.
- IVA ridotta su alcuni prodotti alimentari: L'IVA al 4% applicata su prodotti alimentari di base, come pane, latte, frutta, verdura, carne, pesce e cereali può incentivare il consumo di prodotti freschi rispetto agli alimenti ultra-processati.
- Welfare aziendale: Diverse aziende italiane offrono ai dipendenti pacchetti di welfare che includono agevolazioni per l'iscrizione a palestre, corsi sportivi e piani di prevenzione sanitaria. Le aziende possono ottenere sgravi fiscali se offrono servizi per migliorare la salute e il benessere dei propri dipendenti. Questi servizi includono abbonamenti a palestre, check-up medici e supporto psicologico.
- Accise sulle bevande zuccherate (Sugar Tax): La Sugar Tax è una tassa sui prodotti contenenti zuccheri aggiunti, proposta dal governo italiano per ridurre il consumo di bevande zuccherate, come bibite gassate e succhi ad alto contenuto di zucchero. È stata più volte rinviata, si tratta di una misura in linea con politiche simili adottate in altri paesi.
Tali iniziative non sembrano tuttavia scoraggiare sufficientemente gli stili di vita che costituiscono importanti fattori di rischio per la salute (7). Ad esempio, rispetto al precedente decennio, risulta in aumento il consumo occasionale così come il consumo fuori dai pasti di alcool (8), con però una percentuale di consumatori giornalieri di alcol in diminuzione.
Come diventare dunque più efficaci nell’indirizzare la popolazione verso stili di vita migliori?
Si potrebbe applicare uno sconto fiscale basato sulle ridotte probabilità di esigenza d’accesso alle cure sanitarie, si potrebbero per esempio prevedere, ogni due anni, degli screening sanitari gratuiti cui i cittadini possano partecipare per valutare il loro stile di vita. Questi screening potrebbero includere:
- Test di fumo: Verificare se il cittadino è un fumatore;
- Valutazione del consumo di alcol (9): verificare se l’alcool consumato ha lasciato tracce importanti nell’organismo;
- Valutazione dell'attività fisica: Monitorare i parametri di salute ad essi collegati (10).
o Valutazione nutrizionale: per esempio esami sangue per colesterolo LDL, trigliceridi, glicemia, insulina, profilo di vitamine e sali minerali. Ma anche BMI, circonferenza vita, pressione sanguigna. Esame feci per test del microbiota.
Il cittadino può scegliere di non partecipare a tali screening, rinunciando così al beneficio fiscale previsto. Tuttavia, se decidesse di partecipare, i risultati determinerebbero la sua idoneità ad uno sconto fiscale in quanto, in base ai risultati degli screening, verrebbe classificato in una categoria di appartenenza, tenendo conto di altri fattori come genere, età, condizioni di salute preesistenti.
Lo sconto fiscale potrebbe essere proporzionale al livello di conformità del cittadino ai parametri obiettivo stabiliti. Ad esempio, chi soddisfa pienamente tutti i parametri riceve uno sconto massimo, mentre chi si avvicina solo parzialmente ai criteri avrebbe uno sconto ridotto.
In conclusione, l’idea di applicare vantaggi fiscali basati sugli stili di vita potrebbe essere, almeno in parte, una possibile soluzione per affrontare i crescenti costi sanitari, promuovendo al contempo stili di vita più sani. Tuttavia, è essenziale considerare attentamente le implicazioni etiche e sociali di tali politiche, per garantire che siano giuste e inclusive.
Nonostante alcuni progressi, molte delle politiche fiscali finora adottate in Italia, per incentivare stili di vita sani, sono ancora frammentarie o in fase di sviluppo. Esistono alcune iniziative per promuovere l'attività fisica, ma mancano incentivi fiscali strutturati per favorire maggiormente un’alimentazione sana.
Un dibattito aperto e informato su questo tema potrebbe portare a innovazioni che migliorano il benessere collettivo e la sostenibilità dei sistemi sanitari.
Antonio Di Filippo Head of Group Hospital Business Controlling presso il Gruppo San Donato. Ha precedentemente lavorato presso l’Istituto Europeo di Oncologia e Centro Cardiologico Monzino. Ulteriori precedenti esperienze in multinazionali francesi ed americane. Laurea in Economia e Commercio e 3 Master (Management of accounting & Control, Healthcare Delivery Providers, per Direttore Azienda Sanitaria)Nota dell'autore: L’articolo riflette esclusivamente le opinioni personali dell’autore e non rappresenta necessariamente il punto di vista del Gruppo San Donato o di altre entità con cui l’autore collabora.
NOTE1. In Italia, nel 2019 è stato introdotto con il DM 12 marzo 2019 un "Nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell'assistenza sanitaria", pubblicato in G.U. il 14 giugno 2019, ed è operativo dal 1° gennaio 2020. Cfr per esempio gli indicatori P14C sugli stili di vita e l’indicatore P15Ca per screening di primo livello2. Dai, X., Gil, G.F., Reitsma, M.B. et al. Health effects associated with smoking: a Burden of Proof study. Nat Med 28, 2045–2055 (2022). https://doi.org/10.1038/s41591-022-01978-x3. Rehm J. The risks associated with alcohol use and alcoholism. Alcohol Res Health. 2011;34(2):135-43. PMID: 22330211; PMCID: PMC3307043.4. Health effects of dietary risks in 195 countries, 1990–2017: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2017 - The Lancet - DOI https://doi.org/10.1016/S0140-6736(19)30041-8.5. The cost of inaction on physical inactivity to public health-care systems: a population-attributable fraction analysis – The Lancet – DOI https://doi.org/10.1016/S2214-109X(22)00464-86. World Health Organization “Global action plan for the prevention and control of noncommunicable diseases 2013-2020” https://www.who.int/publications/i/item/9789241506236; “World health statistics 2024: monitoring health for the SDGs, sustainable development goals” https://www.who.int/data/gho/publications/world-health-statistics7. cfr ISTAT 2021 “Fattori di rischio per la salute” https://www.istat.it/tavole-di-dati/fattori-di-rischio-per-la-salute-fumo-obesita-alcol-e-sedentarieta-anno-2021/8. cfr ISTAT 2019 “Il consumo di alcol in Italia” https://www.istat.it/tavole-di-dati/il-consumo-di-alcol-in-italia-anno-2019/9. Mayo Clinic “Alcohol use disorder“: https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/alcohol-use-disorder/diagnosis-treatment/drc-20369250#:~:t ext=While%20there%20are%20no%20specific,Complete%20a%20psychological%20evaluation.10. https://www.my-personaltrainer.it/allenamento/come-capire-allenamento-funziona.html#476203
13 febbraio 2025
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