I servizi di Psicologia e il timore di sovrapposizioni
di Roberto Cafiso
15 MAG -
Gentile Direttore,il timore diffuso in sanità riguardo ai servizi di psicologia, autonomi e intersettoriali, hanno come fulcro essenziale la tipologia di appartenenza degli psicologi stessi. Se essa sia di pertinenza dell’UO specifica o degli ambiti o dei Dipartimenti ove questi sanitari risultano assegnati in pianta organica. Una vera diatriba che come sempre mette in risalto il rischio di mal funzionamento dei servizi a scapito ovviamente dei cittadini.
In Sicilia l’esperimento è datato 6 aprile 1996, data di istituzione dei Servizi di Psicologia in quella visione inseriti sotto la responsabilità diretta del direttore generale. Seguì la circolare esplicativa n. 884 del 20 giugno 1996 che di fatto condensava le preoccupazioni attuali ponendo tutti gli psicologi dell’Azienda sotto la giurisdizione della specifica UOC e ingenerando perciò diatribe e ritorsioni tra il direttore della unità operativa mono professionale e quelli in particolar modo della Salute Mentale e del Materno infantile dove in larga parte operavano ed operano ad oggi gli psicologi.
La situazione divenne talmente ingestibile che il governo regionale il 25 giugno 1997 modificò la citata circolare emanandone un’altra, la n.932 che di fatto dirimeva dubbi e conflitti emersi in un anno di sperimentazione. In essa si chiarì che il Servizio di Psicologia avrebbe svolto autonomamente i propri compiti e segnatamente si sarebbe occupato del coordinamento tecnico scientifico delle attività degli operatori, della loro formazione, del monitoraggio dei dati funzionali specifici delle prestazioni psicologiche, dell’elaborazione dei modelli e dei dati funzionali inerenti la specificità professionale, della programmazione delle attività di ricerca sul territorio. Si specificava inoltre che detti compiti sarebbero stati assicurati tramite opportune intese coi responsabili dei servizi o strutture dove erano assegnati gli psicologi.
Le dotazioni, i turni, i congedi e i trasferimenti, a differenza della precedente circolare restavano in capo alle strutture e ai Dipartimenti dove gli psicologi si trovano collocati. Ciò normalizzò i rapporti interaziendali e consentì ad esempio al Dipartimento strutturale di Salute Mentale di disporre autonomamente del proprio personale senza interferenze. Apparve una soluzione di buon senso. Oggi le mansioni psicologiche si sono dilatate pur in presenza di organici striminziti. Dalle consulenze al Tribunale per i minorenni, alla psiconcologia, ad altri servizi ospedalieri sino alla psicologia del lavoro presente in diverse Asl, alla Formazione e negli organici dei Distretti ove non di rado gli psicologi svolgono funzioni apicali, così come nel DSM.
La resistenza a sdoganare le unità di psicologia complesse nel resto d’Italia non parte cioè da zero, ma può trarre importanti suggerimenti dall’esperienza ultradecennale maturata in Sicilia. Non si tratta più delle solite guerre ideologiche tra professioni, ma di stabilire i confini delle competenze di ciascun organismo deputato alla gestione dei dirigenti psicologi, evitando sovrapposizioni e confusione gestionale che deve restare netta e non ambigua prevedendo la responsabilità diretta di un solo attore ed evitando di muovere nello scacchiere delle Asl gli psicologi come pedine da un servizio all’altro snaturando la professionalità e la specificità maturata.
Ovviamente non sono i decreti che da soli rendono merito al buon senso, ma la valutazione dei fabbisogni documentati attraverso i report aziendali e il coinvolgimento di tutte le figure dei responsabili degli ambiti di operatività degli psicologi. Quando la coperta è corta tirarla da una parte o dall’altra non è mai un’operazione lungimirante. Il qui ed ora in sanità è un ricorso all’emergenza nelle situazioni di consueta normalità.
Roberto CafisoComponente del Tavolo Tecnico Salute MentaleMinistero della Salute
15 maggio 2025
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Lettere al direttore
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001
Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari
Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013
Riproduzione riservata.
Policy privacy