Salviamo i sogni, fermiamo la violenza. Il ruolo dei medici tra gli adolescenti
di Rosella Gaudino
30 MAG -
Gentile Direttore,l’omicidio di Martina (ragazza di 14 anni uccisa negli scorsi giorni dall’ex fidanzato, poco più grande di lei, ndr) rappresenta una ferita profonda per la nostra società e un monito urgente per tutti noi, in particolare per chi come noi lavora per e con gli adolescenti.
Il senso di impotenza e dolore che sentiamo è straziante.
Purtroppo, il triste paradosso è che più se ne parla, più i femminicidi continuano a verificarsi, come se la società non riuscisse ancora a trovare una soluzione efficace a questa piaga.
È ormai evidente che parlarne non basta: serve un impegno attivo e concreto per impedire che altre giovani come Martina, Aurora o Giulia vedano svanire i loro sogni a causa della violenza di genere.
Gli adolescenti spesso si rivolgono a noi per questioni di salute fisica o mentale, ma raramente denunciano spontaneamente situazioni di abuso o violenza.
Come medici, il Nostro ruolo è decisivo. Ma cosa possiamo… cosa dobbiamo fare, concretamente, ogni giorno:
1. Inseriamo sempre domande sulla sicurezza e sulle relazioni personali nelle visite
Chiediamo con delicatezza ma in modo diretto se il ragazzo o la ragazza si sente rispettato/a e al sicuro nelle sue relazioni. Domande come:
• “Ti senti ascoltato/a e rispettato/a da chi ti sta vicino?”
• “Hai mai paura di qualcuno con cui hai una relazione?”
possono aprire uno spazio di dialogo importante.
2. Riconoscere i segnali di allarme
Stiamo attenti a sintomi come ansia, depressione, autolesionismo, frequenti infortuni inspiegabili o isolamento sociale. Questi possono essere campanelli d’allarme di situazioni di violenza o abuso.
3. Creiamo un ambiente di fiducia e riservatezza
Garantiamo agli adolescenti che tutto ciò che ci dicono sarà trattato con rispetto e riservatezza, salvo situazioni di pericolo imminente, in cui è necessario attivare i servizi di protezione.
4. Collaboriamo con psicologi, assistenti sociali e servizi territoriali
Non è facile, siamo sempre di corsa...dobbiamo prenderci il giusto tempo e non dobbiamo agire da soli: riuscire a costruire una rete di supporto multidisciplinare per offrire un percorso completo di protezione, cura e sostegno risulta fondamentale.
5. Promuoviamo l’educazione al rispetto nelle scuole e nei gruppi giovanili
Servono ancora più iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, portando informazioni chiare e strumenti concreti per riconoscere e contrastare la violenza.
6. La formazione specifica è indispensabile
L’aggiornamento continuo sul mondo degli adolescenti è d’obbligo.
Solo restando informati sulle nuove sfide e ascoltando il loro punto di vista possiamo comprenderli davvero e offrire loro risposte efficaci.
Dobbiamo coalizzarci. Dobbiamo fare di più!
Il Nostro ruolo va oltre la cura della salute fisica.
Ogni passo che facciamo può salvare una vita e proteggere un sogno. Non lasciamo che altre Martina, Aurora o Giulia siano vittime di violenza.
Il cambiamento parte da tutti Noi, oggi.
Rosella GaudinoPresidente SIMA (Società italiana di medicina dell'adolescenza)
30 maggio 2025
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