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16 NOVEMBRE 2025
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Il medico degli ‘ignoranti’

di Enzo Bozza

17 OTT - Gentile Direttore,
insisto nel voler raccontare tutte le vicissitudini dei medici di base, perché molti addetti ai lavori capiscano quanto sia distorta la percezione del nostro lavoro da parte di molta gente, compresi i decisori in questione. Dall’errata non conoscenza del nostro lavoro discendono tutte quelle aberrazioni che rendono il lavoro del medico di base pesante, frustrante, sterile e molto spesso dannoso, anziché utile per la comunità. Il grosso errore è non aver capito quanto sia determinante il lavoro clinico per il buon funzionamento del SSN. Affrontare con lucidità, tempo e risorse adeguate i mille problemi che arrivano in un ambulatorio di medicina generale, significa dare un vero e importante supporto di prima linea alla gente, gestire al meglio le patologie croniche sul territorio, utilizzare al meglio la spesa farmaceutica, i ricoveri, l’invio ad esami e visite specialistiche. Ma questo lavoro clinico richiede tempo e dedizione assoluta al paziente.

Il governo sanitario da parte dello Stato, delle Aziende Sanitarie, enti locali, Comuni, non hanno capito, e continuano a non capire, che il medico di base NON È lo scrivano per nome e per conto di USL, Ospedali, Inps, Inail, colleghi specialisti, assicurazioni, scuola, palestre, servizio farmaceutico colleghi in libera professione, farmacie, fino ai centri unici di prenotazione. Ognuno di questi, ha il suo bel chilo di moduli da compilare e firmare, dimenticando la più banale considerazione di ovvio buon senso: il medico di base è un clinico che dovrebbe curare i suoi pazienti. Come potrebbe farlo, con un occhio sul computer e l’altro sul paziente? Con uno strabismo pericoloso per la propria e l’altrui salute? E con più di 1500 assistiti, dopo il tempo della cura, dedicato al paziente, quando compilare la tonnellata di scartoffie, di notte?

Questa aberrazione nasce da un vecchio e solido pregiudizio da parte di tutti, assistiti compresi a volte: il medico di base è un medico di serie B, a cui è possibile consegnare le mille incombenze burocratiche di spessore francamente stupido e di nessuna utilità. Tanti lo fanno, perché, neanche tanto velatamente, la considerazione che si ha del lavoro del medico di base è molto bassa. Da clinico di primo livello sul territorio, è diventato l’usciere del SSN, e con malvagia ipocrisia, coloro che discutono di politica sanitaria in parlamento, nei talk-show serali, nei giornali, i colletti bianchi delle aziende sanitarie, continuano a distruggere il ruolo clinico del medico di base, tenendolo al margine di un sistema di cura pubblico che dovrebbe partire proprio dal medico di base.

Altre incombenze: dall’implementazione del fascicolo sanitario elettronico, ai piani terapeutici, alla trascrizione di mille esami decisi da altri, alla maleducazione di troppi pazienti che vedono nel medico di base non un medico, il proprio medico, ma un bancomat di servizi, suggestionati dalla pessima immagine suggerita proprio dagli enti che dovrebbero tutelarne il ruolo. Sindacati compresi. Il mulo da soma non piace più a nessuno, soprattutto ai giovani laureati che dovrebbero decidere sul proprio futuro. E’ così affascinante fare il mulo da soma? E tutti quei muli che hanno deciso di chiudere in anticipo la propria condizione plebea chiedendo la pensione, hanno torto?

Governo, sindacati e asl hanno distrutto una degna e fondamentale professione. Chiedo agli elettori non votanti del paese, di avere maggior memoria quando cercheranno inutilmente il medico del paese o la guardia medica. Che sappiano, quando scenderanno in piazza con la forca, quali slogan urlare. E contro chi.

Enzo Bozza
Medico MMG a Vodo e Borca di Cadore (BL)

17 ottobre 2025
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