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Competenze infermieristiche. Ma i medici non hanno altro da pensare?

di Andrea Liberatore

17 DIC - Gentile Direttore,
come consuetudine ogni qual volta che si cerca di innalzare l’asticella del riconoscimento professionale del professionista Infermiere, la lobby medica si mette a fare i capricci. Sono anni ormai che si lavora alla stesura della Bozza di accordo tra il Governo e le Regioni e Province autonome, recante la ridefinizione, implementazione ed approfondimento delle competenze e delle responsabilità professionali dell’Infermiere, e proprio sulla linea del traguardo, l’intersindacale medica cerca di mettere lo sgambetto.

 
A quanto pare non hanno altro da pensare che inviare una lettera all’attuale Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, contestando tale documento evidenziandone delle criticità, ergendosi così a paladini della professione infermieristica. Ricordo come fosse ieri, quando a novembre 2012, al V congresso nazionale del sindacato Nursind, chiesi la parola, dopo l’intervento di un dirigente del Ministero della Salute che parlò con entusiasmo della bozza, e dissi: “mi scusi ma non le sembra troppo presto a cantar vittoria? Forse le sfugge che dovremo prima fare i conti con la categoria medica che di certo non sarà molto felice e non accoglierà con tanto entusiasmo tutto ciò!” e lui mi rispose: “no, non si preoccupi, invece io sono sicuro che non saranno in disaccordo……abbia fede”. Come si suol dire, le ultime parole famose!

I fatti invece son ben diversi: l’intersindacale tuona che con queste nuove competenze il “troglodita” Infermiere possa autoreferenziarsi a “scienziato” e invadere così il campo d’azione medico, il quale è ben distinto da quello infermieristico. Non si capisce proprio il motivo di questa assurda e pretestuosa presa di posizione, sarà perché questa figura professionale se si evolve fa paura?

Già in passato, gli Infermieri hanno assistito alla ridicola denuncia, dell’ordine dei medici di Bologna, con l’intento di fomentare un’offensiva mediatica, atta a creare allarmismo tra i cittadini in merito al progetto “see&treat”. Per sei mesi, in alcuni ospedali della regione Toscana, Infermieri esperti e formati ad hoc, hanno gestito e trattato nei P.S. una serie di casi di lieve entità, (piccole ferite e abrasioni, punture di insetti, reazioni allergiche circoscritte, epistassi, dermatiti, ecc.), per un totale di 49 problematiche, definite ed approvate dal consiglio Sanitario Regionale, a seguito della creazione di protocolli condivisi, elaborati dal gruppo di lavoro multi professionale per il progetto di miglioramento dei P.S..
 
Molti studi scientifici internazionali hanno evidenziato che tale progetto, esistente già da più di 40 anni nei paesi anglosassoni, ha prodotto notevoli vantaggi ai cittadini-utenti, (riduzione dei tempi di attesa, riduzione dei reingressi programmati, riduzione del tempo medio nel DEA), garantendo così un servizio sanitario sempre più efficace ed efficiente. A supportare tali evidenze, vanno aggiunti anche i dati rilevati nel progetto toscano, dai quali è emersa anche un’elevata soddisfazione da parte degli utenti (92%) sulla qualità delle prestazioni ricevute dagli Infermieri. Un altro dato molto importante emerso è quello inerente alla bassa percentuale di riaccessi al P.S. per la stessa problematica.
 
Forse proprio quest’ultimo dato, dopo che è stato messo a confronto con quello dei medici, ha acceso la miccia della denuncia dell’ordine dei medici di Bologna? Forse non ci si aspettava che tale “troglodita” potesse essere capace di ottenere tali risultati? E’ così difficile togliersi lo scettro di unico professionista sanitario e passare così da una visione medico centrica, ormai obsoleta e fallimentare, ad una visione utente centrica??? La prosopopea medica, l’immenso super ego li autorizza a credere di poter trattare l’Infermiere come un cagnolino al guinzaglio???

Io penso proprio di no. E’ ora di dire basta. E’ proprio ora di smetterla con il concetto che l’attività medica sia un’attività monopolistica. Questa bozza di accordo rappresenta solo il punto di partenza per il pieno e giusto riconoscimento della categoria infermieristica, che ha più di una legge a favore: basta applicarle!!, ed è quello che si sta cercando di fare ma viene stupidamente ostacolata; senza pensare ai molteplici benefici che ne avrebbero i cittadini!!! Invece, si pensa ad ergere massicci muraglioni per evitare fantomatiche invasioni, ma quali invasioni, non ci sono guerre, ma se con questi atteggiamenti la categoria medica la dichiara, allora non ci resta che combattere, gli Infermieri non hanno paura, sono abituati a stare in trincea. Sarei tanto curioso di sapere quale è il vero motivo che spinge questi “colleghi” professionisti a un simile atteggiamento di ostracismo…. chissà!

Infine, credo fermamente che con l’implementazione delle competenze dell’Infermiere si è intrapresa la giusta via, la quale non si esaurisce solamente attraverso un’adeguata formazione e riorganizzazione del lavoro, ma ha bisogno anche di un clima di fiducia e di piena collaborazione, non ancora esistente, a quanto pare, dei diversi professionisti esercenti la professione sanitaria, così che si possa finalmente sfruttare l’immensa potenzialità di crescita reciproca derivante dal lavoro in équipe.

“Un vincitore è solo un sognatore che non si è arreso” N.M.

 

Dott. Andrea Liberatore
Infermiere laureato magistrale, ASL Lanciano-Vasto-Chieti

17 dicembre 2013
© Riproduzione riservata


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