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Questione Ipasvi. Non applicato l’obbligo di trasparenza, Silvestro invii i dati

di Andrea Bottega

28 LUG - Gentile Direttore,
ci troviamo, nostro malgrado, a dover replicare alla presidente della federazione Ipasvi Annalisa Silvestro che nell’intervista rilasciata a QS è riuscita a non rispondere a nessuna delle domande poste.
Noi crediamo che trasparenza sia sinonimo di correttezza e di partecipazione e che opacità sia invece sinonimo di arbitrarietà. Ci meraviglia quindi constatare che tanto gli ordini dei Medici che le Ostetriche sul loro portale prevedono la sezione trasparenza e che solo l’Ipasvi e i tecnici di radiologia non applicano la trasparenza. Da quello che noi sappiamo non si tratta di una dimenticanza ma di una scelta.
 
Una scelta che per ovvie ragioni non condividiamo e contestiamo. In una nota inviata al Ministero della Salute (Dip. Programmazione dell’Ordinamento del Ssn Direzione Generale delle Professioni Sanitarie e delle Risorse Umane del Ssn) a firma Annalisa Silvestro del 17 gennaio 2014 (prot. P-677/I.09) e inviata per conoscenza a tutti gli altri ordini e collegi, la presidente scrive: “...questa Federazione (...) ritiene non applicabile agli Ordini e ai Collegi la normativa di cui la legge 190/2012 e al D.L.gs 33/2013”. Questa normativa riguarda la trasparenza nella pubblica amministrazione e la lotta contro la corruzione. Con chi ha discusso e come ha deciso che l’Ipasvi non deve rientrare in questa normativa? Per quale ragione ci chiediamo un ente pubblico com’è l’Ipasvi deve sottrarsi agli obblighi della trasparenza? Nella sua intervista la presidente Silvestro non ci dice del suo tentativo di aggirare la legge, tentativo per altro condiviso tanto dagli ordini dei medici quanto dagli ordini dei farmacisti, ma annuncia su questo giornale che la Federazione Ipasvi istituirà la sezione Trasparenza “non oltre l’autunno”.
 
Oltre che notare l’ambiguità di questo annuncio perché viene a coincidere non si sa se prima o se dopo con le elezioni per il rinnovo dei collegi, ci domandiamo perché questo rinvio, quale sia l’ostacolo nella pubblicazione immediata di tutti i dati  che sono già disponibili presso l’ordine dei medici. 
Se volessimo pensare male potremmo arrivare alla conclusione che la Federazione non voglia rendere noti i dati prima delle consultazioni elettorali: non mettere nella condizione di avere questi fondamentali elementi di conoscenza ai propri iscritti per valutarne più compiutamente l’operato.
Silvestro non pratica, quindi, la trasparenza, la annuncia. Da buon politico – è anche senatrice – adotta la politica degli annunci.
 
Ci smentisca presidente Silvestro e pubblichi oggi stesso i dati che sono dovuti per legge e che il suo collega presidente e collega senatore Amedeo Bianco ha reso noto da tempo. Siete nello stesso ramo del parlamento, nella stessa commissione e nello stesso partito e presiedete importanti ordini professionali. Non vi è nessun motivo plausibile per comportamenti diversi.
Se vi fossero problemi tecnici sui siti Ipasvi invii i dati a Quotidiano sanità: siamo convinti che saranno pubblicati volentieri dal Dottor Fassari. Li invii oggi stesso per dissipare eventuali nubi che si possono addensare su gestioni di cui non vuole dare conto come per le altre pubbliche amministrazioni.
La legge sulla trasparenza e sulla corruzione sono fondamentali per garantire il “controllo diffuso” dell’operato delle pubbliche amministrazioni. Noi vogliano che la casa degli infermieri sia trasparente almeno come la casa dei medici e con tutti gli adempimenti di legge del caso.
 
Pubblichi i dettagli di quei 550 mila euro annui di indennità, gettoni e rimborsi che percepiscono i sette componenti del comitato centrale – lei compresa – nell’ultimo triennio. Spieghi a tutti perché gli organismi centrali dell’Ipasvi costano circa il doppio di quelli dei medici. Renda noto a chi vanno i milioni di euro – circa tre nel triennio – dei progetti obiettivo. Lo faccia oggi stesso senza indugio e senza barare e finirà ogni polemica sulla correttezza del vostro operato. Non si nasconda dietro consulenze pagate profumatamente o dietro la politica degli annunci. Lei è anche una parlamentare della maggioranza di governo: dovrebbe avere a cuore l’applicazione della trasparenza e dell’anticorruzione. La pratichi dunque!
 
Questi dati devono essere a disposizione di tutti e non solo di una piccola parte dell’apparato. Devono essere presenti sul sito web della Federazione.
Temiamo che in questo modo il suo comportamento danneggi il disegno di legge “Lorenzin” sulla riforma degli ordini di cui lei è relatrice. Sono circa due decenni che da più parti si invoca l’abolizione degli ordini professionali: con questi comportamenti lei danneggia l’istituzione che presiede e alimenta le critiche.
In caso di inottemperanza noi ci rivolgeremo, sin da domani, al Ministero della salute come organo vigilante per chiedere l’immediato rispetto delle regole sulla trasparenza e sulla corruzione che il collegio Ipasvi, ad oggi, continua a non praticare.
Ci auguriamo di non doverlo fare.
 
Dr. Andrea Bottega 
Segretario Nazionale Nursind

28 luglio 2014
© Riproduzione riservata

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