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Umbria. Quanto tempo sprecato con quel “superticket” sull'intramoenia

di Marco Coccetta

20 GEN - Gentile Direttore,
la delibera con la quale la Regione Umbria aveva reintrodotto la tassa del 20 per cento sulle prestazioni libero - professionali (intramoenia) è statadefinita illegittima dal Tar regionale e dunque, annullata. Se la regione avesse accolto tempo fa la volontà di confrontarsi con i sindacati dei medici, sempre a tutela del paziente oltre che del loro ruolo, la soluzione sarebbe arrivata repentinamente a favore proprio dei pazienti, vittime per due anni di una sovrattassa ingiusta.
 
L’imposta, uscita ora definitivamente di scena, era stata introdotta dalla Regione a marzo del 2012 (aumento del 29%) e bocciata dal Tar un anno dopo. Non si arrese la Regione che, poco dopo, si rivolse al Consiglio di Stato che stabilì che i medici che presentarono ricorso non fossero nella posizione di poterlo fare. Dunque il superticket divenne realtà (questa volta ribassato al 20%).
 
Ma i pazienti non si sono arresi e hanno presentato ricorso, coadiuvati dall’Adiconsum Umbria e assistiti dall’avvocato Romina Pitoni (già patrocinante il precedente ricorso sulla tassa del29%). La loro tesi è stata accolta positivamente dal Consiglio di Stato mettendo quindi fine al superticket.
 
La Cimo Umbria, pur augurandosi una maggiore e più stretta collaborazione con la Sanità Regionale (anche in vista del prossimo Piano Sanitario Regionale) e appoggiando gli altri sindacati e associazioni per l’unità dimostrata nel vincere una “battaglia” così importante per gli utenti delle nostre strutture sanitarie, si permette di essere in disaccordo con alcuni atteggiamenti dimostrati nel corso della vicenda, proprio da parte della Regione Umbria e lo fa ponendo una semplice domanda: quanto tempo e quante difficoltà riservate ai cittadini avremmo potuto risparmiare se solo ci fosse stata, da parte della Regione Umbria, una immediata disponibilità a sedersi intorno ad un tavolo per trovare un accordo per la gestione della vicenda?
 
Si sarebbero evitati tribunali, disagi per i cittadini e si sarebbe trovata una soluzione ancor prima dei tre anni che sono trascorsi prima della fine di questa interminabile vicenda. Ma si sarebbe potuti giungere ad una conclusione anche soltanto confrontandosi, come da sempre proposto dal sindacato, per accrescere e soprattutto  migliorare la collaborazione tra Regione e Medici. Due entità che hanno il dovere di andare nella stessa direzione, quella dei cittadini.
 
 Marco Coccetta
Segretario Cimo Umbria

20 gennaio 2015
© Riproduzione riservata

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