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Veneto. Com'è possibile lavorare in équipe con chi non conosce il lavoro dell'infermiere?

di Luca Molinari

26 MAG - Gentile Direttore,
fa molto riflettere quanto pubblicato sul quotidiano l’Arena di Verona domenica 17 maggio, ovvero la lettera aperta agli “infermieri professionali del veneto” da parte della FIMMG. La lettera evidenziava la bontà dell’accordo sulle cure Primarie della Regione Veneto lamentando l’opposizione manifestata pubblicamente dal Collegio IPASVI (mutuata da CGIL, CISL e UIL), adoperando l’appellativo “di non aver capito l’accordo”. Un’altra frase che ci ha colpito particolarmente è stata: “ Noi tutti siamo chiamati a fornire una buona assistenza sul territorio. Questo obiettivo può essere raggiunto solo insieme con voi, applicando un metodo di lavoro d’equipe. In questo Progetto i medici di famiglia si sono battuti per farvi avere un ruolo fondamentale e decisivo”.

Ora, al di là delle polemiche che possono scaturire dal sentirsi “rappresentati” dalla FIMMG la quale ha avuto l’esclusività della discussione e della programmazione regionale (con la complicità dell’assessore regionale Luca Coletto) decidendo per nome e per conto di tutti gli attori interessati (Infermieri e organizzazioni sindacali e altri…); come è possibile lavorare in equipe con chi non conosce il lavoro dell'infermiere? nel senso che gli “infermieri professionali” non esistono più da oramai 20 anni e sembra evidente che (forse) la FIMMG non conosce la riforma che ha generato i Corsi di Laurea in Infermieristica, né che a Verona il 56% di noi professionisti sanitari siamo in possesso di una Laurea Triennale e che il 22% inoltre è in possesso di un Master o Laurea Specialistica post base.

Come possiamo lavorare in Equipe se non sono state stabilite le modalità, i percorsi e le gerarchie? Il pericolo concreto è che i 100 ML di euro pubblici stanziati dall’accordo servano esclusivamente a fare le stesse cose di oggi ma in “compagnia con una segretaria e una infermiera”, come succedeva 20 anni fa e nulla più. Sotto l’aspetto occupazionale poi è interessante capire come il tutto potrà avverarsi viste le stringenti normative presenti nel pubblico impiego: saranno infermieri convenzionati? Saranno Appaltati? Saranno liberi professionisti?

Riteniamo che la scelta di gestire l’accordo in modo esclusivo, ovvero con una logica medico centrica, con la complicità dell’assessore Luca Coletto, sia figlia di un tempo passato e anacronistico. Riteniamo invece che la vera rivoluzione sia mettere al centro le esigenze dei cittadini e dell’utenza ed in questo Gentile Direttore noi Infermieri abbiamo molto da dire e le idee chiare, da sempre.

Luca Molinari
Coordinatore Professioni Infermieristiche UIL FPL Veneto


26 maggio 2015
© Riproduzione riservata

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