Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 20 APRILE 2024
Lettere al direttore
segui quotidianosanita.it

I massofisioterapisti con De Biasi: “Basta arroganza e calunnie. Qualcuno fermi questo teatrino”

di Aimtes, Cen, Simmas

22 NOV - Gentile direttore,
come sigle congiunte di Massofisioterapisti AIMTES – CEM – SIMMAS esprimiamo solidarietà all’On. Emilia De Biasi, Presidente Commissione Igiene e Sanità del Senato, vittima di minacce e calunnie da parte di taluni spudorati, che, se pur definiti dal Presidente dei fisioterapisti AIFI “mele marce”, in sostanza non si discostano dalle linee guida della campagna “contro tutto e tutti” e dalla “caccia all’abusivo” attivate da associazioni e sindacati che si definiscono rappresentative della professione di fisioterapista.
 
Ciò che ci indigna non è il noto atteggiamento arrogante dei fisioterapisti , e dei loro rappresentanti al quale tutti ormai siamo avvezzi di cui peraltro ci dissociamo. Ci lascia basiti e ci amareggia dover assistere allo stravolgimento dei principi, delle esigenze, degli intenti che hanno ispirato e dato il via al DDL Lorenzin, e dover subire un teatrino indegno di volgarità, accuse gratuite, insinuazioni tendenziose fino alle calunnie da parte di fisioterapisti - isolati o aggregati in associazioni e noti sindacati – che in nome di un diritto quasi teocratico all’esclusiva assoluta e indiscussa di tutta l’area riabilitativa, si scagliano da tempo contro tutti: fisiatri, massofisioterapisti, osteopati, chiropratici, nonché contro rappresentanti delle istituzioni. Questa arroganza deve finire! L’area della riabilitazione merita dignità e rispetto e necessità di interdisciplinarietà, multidisciplinearietà e lavoro d’equipe.
 
Servono professionisti qualificati che credano nel proprio lavoro, capaci di confrontarsi con tutte le figure sanitarie preposte alla diagnosi, cura, riabilitazione e prevenzione che il nostro ordinamento ha previsto e riconosciuto, o che prevederà e riconoscerà . In merito al DDL Lorenzin, è noto a tutti che lo stesso nasce dall’esigenza di garantire maggiore funzionalità, e controllo delle prestazioni erogate dal Sistema Sanitario nazionale, a salvaguardia dei bisogni di salute del cittadino. Si tratta di un riassetto e di una riforma che coinvolge tutti i vari settori afferenti la salute , dalla sperimentazione clinica dei medicinali, alla sicurezza alimentare e benessere animale, al riordino della disciplina degli ordini delle professioni sanitarie. Non si tratta pertanto di discutere su professioni sanitarie vecchie e nuove. Si tratta bensì di comprendere la situazione reale , che si compone di fatto di tante figure che a vario titolo e a vari livelli intervengono sulla salute del cittadino. Una riforma di ampio respiro non può non sottoporre al dibattito parlamentare tutte le tematiche connesse con il provvedimento , e tutte le criticità di fatto esistenti sul territorio.
 
A tal fine - non a caso – è stato chiesto al Consiglio Superiore di Sanità di fornire una definizione aggiornata di “professione sanitaria”, che guidi i lavori di discussione verso l’inclusione, la gestione, il riconoscimento, o l’esclusione di questa o quella figura, aspetto questo, non di poco conto. Le audizioni informali convocate in XII Commissione alla Camera, erano di fatto volte proprio a questo: evidenziare problematiche e situazioni, lacune e criticità esistenti. Questo ci è stato chiesto di fare. Richiedere lo stralcio dal dibattito parlamentare di proposte di legge afferenti alle tematiche in discorso, definite dalle sigle delle professioni sanitarie quali IPASVI, CONAPS, FNC TSRM,FNCO, SPIF Ar un “assalto alla diligenza”, è un atto irresponsabile che non salvaguarda il diritto alla tutela della salute del cittadino. Definire poi il massofisioterapista, una “nuova professione sanitaria”, anch’essa interpretata come “assalto alla diligenza” è assolutamente improprio e frutto di una grave e persistente ossessione.
 
A tal proposito si ricorda che la figura del massofisioterapista e la sua formazione sono stati oggetto di proroga, ad oggi senza fine, nella quale si evidenzia che:“ Ritenuto, anche in considerazione del diverso livello formativo, che la nuova figura del fisioterapista non abbia assorbito la preesistente figura di massofisioterapista e che soltanto alcune attività del fisioterapista rientrano in quelle proprie del massofisioterapista.
 
Ritenuto, pertanto, che, nelle strutture e servizi sanitari di riabilitazione, pubblici e privati, una figura professionale con formazione di livello non universitario nel settore della riabilitazione motoria, analoga a quella del massofisioterapista, possa soddisfare specifiche esigenze assistenziali che non richiedono necessariamente l'attività professionale di un operatore con diploma universitario quale il fisioterapista.”
 
Tale Decreto recita inoltre, all’art. 1, che : “2. Con decreto del Ministro della sanità, ai sensi dell'art. 124 della legge 31 marzo 1998, n. 112, sarà rideterminata la figura ed il relativo profilo del massofisioterapista. I relativi corsi di formazione saranno riordinati con decreto del Ministro della sanità di concerto con il Ministro della pubblica istruzione. 3. Fino all'attivazione dei corsi di cui al comma 2, i corsi di massofisioterapista per non vedenti continuano ad essere svolti in base al vigente ordinamento degli studi con il rilascio del titolo abilitante all'esercizio della professione, secondo la vigente normativa”. Per tutti i massofisioterapisti, formati in virtù della proroga citata, si configura quindi una grave inottemperanza da parte dello Stato che risulta inadempiente rispetto all’obbligo di emanare il decreto medesimo. Non dimentichiamoci che siamo in uno Stato di diritto, e che la tutela del diritto al lavoro è un preciso diritto costituzionale ed europeo.
 
Di conseguenza il massofisioterapista non rappresenta una nuova professione (legge n.403/1971), anzi per la verità si tratta di una professione sanitaria che esiste e si occupa di riabilitazione ben prima che nascesse il “nuovo” fisioterapista, dalla quale di fatto discende la moderna area riabilitativa, e cari fisioterapisti, anche tutti voi. Concludiamo con un appello da un lato alle istituzioni, perché valutino seriamente il riconoscimento dei diritti dei massofisioterapisti, per la tutela del diritto al lavoro di migliaia di professionisti . Dall’altro lato ci rivolgiamo a tutte le associazioni ed enti rappresentativi di professioni sanitarie con o in attesa di riconoscimento, affinché si ripristini un sereno clima di confronto e di rispetto per le istituzioni, e per tutte le figure legittimamente formate sul territorio nazionale, vittime e non colpevoli, delle lacune e delle criticità di un quadro normativo e giuridico caotico e non lineare. Auguriamoci invece tutti che questa riforma vada in porto e che isoli gli abusivi della professione, ma solo i veri abusivi.
 
Aimtes-Cem-Simmas

22 novembre 2016
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lettere al direttore

lettere al direttore
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy