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Tre proposte per un sistema sanitari a misura di giovane

di Marcello Petrini

29 NOV - Gentile direttore, 
Si è tenuto nei giorni scorsi, presso la sede CISL di Milano, il convegno dal titolo “Il Sistema Sanitario ripensato dai giovani medici e veterinari: quale futuro e quali prospettive per gli operatori sanitari”. In tale sede abbiamo ribadito le nostre proposte di riforma, per lo più riguardanti la formazione e l’accesso al mondo del lavoro dei giovani medici. Le riproponiamo, in sintesi, tra queste colonne, sperando siano la base per un dialogo con le forze politiche per la stagione elettorale ormai imminente.
 
1. Laurea abilitante
La carriera di un giovane medico specialista inizia soltanto dopo i trent’anni. Ciò è in parte dovuto alla doverosa preparazione necessaria ad un professionista della salute, ma anche a lungaggini burocratiche che rallentano il percorso del giovane medico.

La maggiore è sicuramente rappresentata dall’esame di Stato, calendarizzato due volte all’anno. Al futuro medico è richiesto, dopo la laurea, di frequentare un tirocinio di 3 mesi (che fa seguito ai numerosi tirocini già previsti durante il corso di Laurea). Successivamente occorre attendere e superare un test a quiz dopo il quale il medico può finalmente iscriversi all’Ordine. Questa trafila, a fronte di un percorso didattico davvero poco significativo, può durare anche un anno. Dopo i primi passi politici verso l’abolizione dell’esame di Stato nell’anno 2016, non abbiamo più notizie a riguardo. Ci auguriamo che sia individuata, dalla politica, come una priorità per accelerare la carriera del giovane medico anticipando il suo ingresso nel mondo del lavoro.
 
2. Rimuovere l'imbuto formativo
Ogni anno aumenta il numero di medici, abilitati all’esercizio della professione, che non riescono ad accedere alle specializzazioni. Secondo alcune stime nel decennio 2017/2026 il loro numero oltrepasserà le 30.000 unità. Chiediamo che si elimini questo imbuto attraverso l’aumento delle borse per le Scuole di Specializzazione e per il Corso di Medicina Generale che ci auguriamo diventi presto una Scuola di Specializzazione al pari di tutte le altre, riconoscendo pari dignità al Medico di Medicina Generale.
 
3. Accesso dei giovani medici al mondo del lavoro 
La drastica riduzione del turn-over nel pubblico impiego impedisce molto spesso al giovane specialista l’accesso alle strutture pubbliche del SSN. Molto spesso le strutture private o private convenzionate contrattualizzano il lavoro con forme precarie, tipo partita IVA, a discapito dei diritti del lavoratore. Proponiamo che nelle strutture private accreditate vengano applicati standard di personale simili a quelli delle strutture pubbliche, applicandone le stesse incompatibilità; parallelamente l’incremento delle assunzioni nel SSN è diventata una scelta necessaria per garantire un futuro al nostro sistema sanitario nazionale.
 
Marcello Petrini
Coordinatore Nazionale Giovani Medici CISL


29 novembre 2017
© Riproduzione riservata

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