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Radioprotezione del paziente e direttiva 2013/59 Euratom

di Elisabetta Genovese

27 FEB - Gentile direttore,
si è recentemente svolto, presso la Regione Lazio, il convegno dal titolo “La radioprotezione del paziente alla luce della direttiva 2013/59/Euratom: strategie di applicazione nel servizio sanitario regionale tra punti di forza e criticità” organizzato dal Coordinamento Lazio dell’Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM) in collaborazione con la Cabina di Regia della Regione Lazio.
 
Scopo del Convegno, a cui ha assistito un gran numero di partecipanti, è stata la discussione sul recepimento della Direttiva Euratom 2013/59 che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti ed abroga le precedenti Direttive Euratom su cui si basa la legislazione attualmente in vigore in Italia in materia di radioprotezione (D.Lgs 187/00). La Direttiva non è stata recepita nel nostro Paese entro il termine previsto, 6 febbraio 2018, e si resta in attesa di conoscere il nuovo termine fissato per il recepimento.
 
In un periodo in cui lo sviluppo tecnologico propone macchinari sempre più performanti per “vedere meglio” all’interno del corpo umano, in cui le indagini come la TAC rappresentano uno standard nella pratica clinica, specialmente nel follow-up di pazienti oncologici, c’è bisogno di “regolamentare” l’utilizzo delle radiazioni ionizzanti in campo medico per minimizzare i rischi ad esse collegati. Questo lo scopo della nuova normativa.
 
È stata l’attenzione dimostrata dal Dott. Alessio D’Amato (Responsabile Cabina di Regia SSR) e dal Dott. Domenico Di Lallo (Dirigente dell’Area Programmazione della rete ospedaliera e Risk Management) sulle tematiche della radioprotezione a rendere possibile la realizzazione di questo evento progettato da tempo dal Coordinamento AIFM Lazio per discutere su come prepararsi al recepimento della normativa all’interno delle Aziende del SSN, tenendo conto sia di argomenti scientifici che organizzativi.
 
Durante l’incontro è stato possibile far incontrare e confrontare tra loro i rappresentanti dell’Area Programmazione della Rete Ospedaliera e Risk Management, del Ministero della Salute e delle Associazioni Scientifiche di Area Radiologica con le direzioni strategiche delle Aziende sanitarie, ospedaliere, universitarie ed IRCCS.
 
Data l’evidenza della diffusa vetustà delle apparecchiature radiologiche nella Regione e data la situazione delle strutture di Fisica Sanitaria sul territorio nazionale, critiche soprattutto in alcune regioni del Centro-Sud, durante l’incontro è stato esaminato il regolamento recante la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera (DM 70/15).
 
Diverse sono state le relazioni dei referenti delle Associazioni scientifiche di Area Radiologica che hanno focalizzato l’attenzione sull’appropriatezza delle indagini diagnostico-terapeutiche, sugli incidenti che possono derivare da una non corretta ottimizzazione della dose e sull’importanza di avere professionisti multidisciplinari che operano nell’area radiologica.

Tra domande e spunti di riflessione, durante la tavola rotonda si è parlato della possibile istituzione di un “dose team” all’interno delle Aziende, in grado di rispondere a tutti i quesiti relativi alla sicurezza del paziente, dei lavoratori e della popolazione e in grado di monitorare e gestire la dose in diagnostica medica a livello nazionale. Il Direttore Generale degli IFO di Roma, Prof. Francesco Ripa di Meana negli IRCCS Regina Elena e San Gallicano è stato il primo ad istituire il dose team aziendale.
 
La direttiva pone l’attenzione sulla trasparenza dell’informazione sull’esposizione radiologica che dovrà essere riportata nel referto medico per ogni esame radiologico e medico nucleare. L’accuratezza di questo dato è a carico di una figura professionale dell’area sanitaria il Fisico medico, che è responsabile della dose al paziente e della sua riduzione/ottimizzazione compatibilmente con il fine diagnostico dell’esame.
 
Data l’importanza del recepimento della direttiva e del ruolo del Fisico medico, AIFM si ripromette di riaggiornarsi al più presto per discutere dello stato di avanzamento dell’accoglimento della norma e sull’individuazione di possibili strategie per risolvere eventuali problematiche.
 
Elisabetta Genovese
Coordinatore AIFM Regione Lazio

27 febbraio 2018
© Riproduzione riservata

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