Se dall’Enpam arriva una pensione di meno di 4 euro al giorno
di Pietro Cavalli
06 APR -
Gentile direttore,
puntuale come la morte, il bollettino ENPAM arriva a portare allegria e chiarore in questi i primi e piovosi giorni di primavera. Dipendente pubblico da sempre, dopo più di trent’anni di onesto lavoro come primario ospedaliero e versamenti complessivi (quota A) per decine e decine di migliaia di euro, il mio ex-collega, ora pensionato, mi assicura di ricevere, ma solo dopo una decina di anni dalla cessazione del rapporto di lavoro, la bellezza di quasi centoventi euro mensili dalla suddetta fondazione. Vale a dire meno di 4 euro al giorno.
È vero che tale cifra è superiore di cinquanta centesimi a quanto viene concesso per le piccole spese ai migranti assistiti dalla Caritas e dalle altre organizzazioni similari, però bisogna ammettere che quelli, oltre all’argent de poche, hanno vitto e alloggio già pagati, sono mediamente giovani e gagliardi e comunque nulla hanno versato di contribuzione pensionistica alla fondazione di cui sopra. E’ altrettanto vero che questo confronto tra miserabili è disdicevole, inopportuno, populista e che quasi quattro euro al giorno rappresentano pur sempre una bella sommetta. Roba da concedersi un prosecchino (andante) per brindare con gioia alla fondazione di cui sopra.
A proposito, registro con allegria che il mio compenso pensionistico atteso sarà quasi duecento volte inferiore a quanto riceve di indennità il presidente della fondazione di cui sopra. Diconsi duecentoottantamila euro/anno.
Lo dicevo anche ai miei pazienti: mai bere il prosecco a digiuno, che poi ti viene l’acidità.
Pietro Cavalli
Medico
06 aprile 2018
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